Stroncone, incendio all’Ecorecuperi: condannato il legale rappresentante, assolti l’ex sindaco Beranzoli, il dirigente Arpa Rossi e l’imprenditore Malvetani

TERNI – Finisce con la condanna del legale rappresentante dell’azienda, Massimo Scerna, e l’assoluzione di tutti gli altri imputati: l’ex sindaco Nicola Beranzoli, l’imprenditore Giuseppe Malvetani e il direttore provinciale dell’Arpa, Adriano Rossi, il processo per il rogo alla Ecorecuperi. L’incendio che distrusse l’azienda omonima nella notte del 2 luglio 2009.

Secondo l’indagine coordinata dal pm Elisabetta Massini,  Scerna avrebbe continuato a stipare all’interno dell’azienda materiale plastico per decine di volte rispetto al consentito, pur conoscendone la pericolosità e la mancanza di adeguati sistemi di sicurezza.

Agli altri tre imputati era invece contestato di aver minimizzato le conseguenze del rogo sull’ambiente, in particolare il rischio di inquinamento da diossina, permettendo il commercio e la diffusione dei prodotti contaminati e la coltivazione su aree inquinate. Una cinquantina in tutto gli allevatori e gli agricoltori della zona che, insieme al ministero dell’Ambiente e a quello dell’Interno, si sono costituiti parte civile al processo e per i quali i giudici hanno riconosciuto i risarcimenti, in separata sede, da parte di Scerna.

La procura aveva chiesto condanne a tre anni e sei mesi ciascuno per Rossi e Beranzoli e a tre anni per gli altri due imputati.

Oggi il tribunale di Terni ha condannato a tre anni di reclusione, con l’accusa di incendio, Massimo Scerna e assolti gli altri “perché il fatto non costituisce reato”.

Soddisfazione per la sentenza viene espressa dal direttore dell’Arpa, Rossi, che ha sempre ribadito la correttezza del suo operato, e dal legale di Beranzoli, l’avvocato Manlio Morcella.

 

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