Terni, azienda in attesa della sentenza, sit-in in tribunale. Replica il legale di controparte

TERNI – Sit-in di protesta davanti al tribunale questa mattina per i dipendenti della Hertz srl, azienda elettromeccanica. Questa mattina l’amministratore unico insieme a quindici dipendenti e alle loro famiglie, ha dato vita a una protesta sotto il palazzo di giustizia di Corso del Popolo.
“La nostra storia – hanno spiegato – va avanti da 41 anni ininterrottamente e, ora, rischia di fermarsi per sempre. Sono ormai diciotto mesi che attendiamo giustizia per un credito di 323 mila euro che non ci è stato mai liquidato. Siamo riusciti a resistere fino ad oggi ma i debiti, soprattutto verso i nostri lavoratori, sono sempre più insostenibili. Non si può lasciar morire così un’impresa”.
A settembre del 2012 l’azienda, su incarico di Terni Energia, ha eseguito alcuni lavori in Sardegna, in di due cantieri per la realizzazione di una stazione elettrica e del rifacimento di un impianto fotovoltaico a serre. Lavori che sono terminati ad aprile 2013. L’intervento è stato pagato fino a dicembre poi da lì ad aprile più nulla. Di fronte allo stallo, l’azienda ha avviato un contenzioso che però tra rinvii, udienze e decreti ingiuntivi non giunge a conclusione. Nelle “more” si accumulano ritardi e debiti con i fornitori mentre e con i lavoratori da 5 mesi non percepiscono gli stipendi. Con la protesta di oggi si chiede al Tribunale di stringere i tempi visto che in diciotto mesi non azienda e dipendenti non hanno ottenuto nulla di concreto. Il rischio è che quest’azienda con 41 anni di storia alle spalle possa scomparire.
Sulla vicenda l’avvocato Giovanni Ranalli, che segue il contenzioso per conto di Terni Energia, spiega che “da parte del tribunale non c’è stato alcun ritardo”. Entrando nel merito il legale spiega che il tribunale si è pronunciato già due volte su altrettanti decreti ingiuntivi da parte del ricorrente. “Per il primo – dice – è stata rigettata in toto la provvisoria esecuzione chiesta dalla Hertz, mentre per il secondo è stata fissata una cifra di circa 70 mila euro – a fronte di un credito di oltre 300 mila euro – che Terni Energia non ha mai negato di voler saldare. Ad oggi – afferma il legale – non ci risulta essere la volontà, da parte del ricorrente, di chiudere la vicenda con una transazione. Da parte nostra, però, non possiamo non rilevare come a seguito di alcuni malfunzionamenti degli impianti su cui sono stati eseguiti gli interventi in Sardegna, Terni Energia stia a sua volta subendo il mancato pagamento di spettanze per milioni di euro. Un aspetto che intendiamo far emergere con chiarezza in sede civile”.

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