Terni, gestione del sistema museale, l’amministrazione difende il bando

TERNI – La gestione del sistema museale innescato l’ennesima miccia in consiglio comunale. I due atti d’indirizzo sottoscritti da diversi consiglieri d’opposizione sono stati respinti ma hanno offerto l’occasione per discutere su un tema rispetto al quale anche due consiglieri di maggioranza (Orsini e Bencivenga) avevano aperto il fronte. Orsini e Bencivenga infatti hanno richiesto l’annullamento delle delibera di giunta e dei conseguenti atti amministrativi relativi alla concessione dei servizi museali e teatri di Terni.

Gli atti discussi questa mattina, invece, intendevano impegnare la giunta a valutare l’opportunità di proseguire nell’esternalizzazione dei servizi ed a discutere in consiglio i criteri e le caratteristiche del nuovo bando “evitando così scelte autoreferenziali ed esclusivistiche della giunta”.

L’assessore alla cultura Giorgio Armillei, ha spiegato che: “Il bando precedente, redatto dalla direzione comunale, come l’attuale che lo ricalca in gran parte, è stato oggetto di una valutazione positiva da parte del Ministero che lo ha anche indicato tra le migliori dieci best practice del settore”. Quindi una valutazione complessiva sul bando da parte dell’assessore: “Ha le caratteristiche tecniche normali per superare le procedure”.

Per quel che riguarda l’inquadramento giuridico, Armillei ha tenuto a sottolineare che la procedura non prevede un’esternalizzazione di un servizio pubblico locale, quanto piuttosto l’acquisizione di servizi aggiuntivi da un fornitore esterno. “Le attività d’indirizzo e di programmazione – ha aggiunto l’assessore – restano infatti in capo all’amministrazione: anzi, l’articolo 12 del nuovo capitolato rafforza questo potere”. Sulla valutazione dell’operato del gestore e la trasparenza dei dati, Armillei ha riferito al consiglio che, con la nuova gara, viene richiesto l’attivazione di un sistema di open data sulle frequenze, i biglietti, gli incassi e altri elementi utili. E’ stata anche inserita la previsione di un valutatore esterno indipendente che sarà individuato dall’amministrazione comunale. Infine, per quel che riguarda il personale, l’assessore ha sottolineato la difficoltà di reperire le 15 unità che il privato mette a disposizione e che comunque, se fossero costituite da personale interno, avrebbero un costo superiore del 40%.

Nelle repliche all’intervento della Giunta, Valdimiro Orsini (Pd) ha ricordato come sulla vicenda pesi “un peccato originale”. Orsini, come aveva già fatto nei giorni scorsi, ha citato l’art.42 del Tuel secondo il quale l’organizzazione dei servizi pubblici locali è di competenza del consiglio comunale. Inoltre – ha detto Orsini – nel bando c’è una previsione di spesa che impegna il bilancio dell’ente per cinque anni ed è il consiglio comunale che se ne deve occupare. Per questo Orsini ha detto di continuare a ritenere che le delibere di giunta in questione siano illegittime. Renato Bartolini (Pd) ha chiesto un approfondimento in commissione.
Andrea Cavicchioli (Pd) ha detto invece che la questione della gestione del sistema museale è stata definita e decisa lo scorso  aprile con una delibera di proroga della gestione e con successivi atti, anche attraverso la discussione sul bilancio preventivo 2013, nello scorso mese di ottobre.
Il sindaco Di Girolamo, infine, nel suo intervento, ha voluto sottolineare l’assoluta regolarità e trasparenza degli atti, compiuti “sempre nell’interesse della città”.

A margine del consiglio, l’assessore Armillei ha osservato che “tutte le considerazioni e le valutazioni sulle politiche culturali sono legittime e tutte rappresentano un contributo, ma dobbiamo partire dalla considerazione che in una città le politiche per la cultura sono necessarie e che è indispensabile valorizzare le nostre strutture museali se vogliamo darci un respiro di città di livello nazionale. Invito tutti a una valutazione serena, e nel merito del bando, che è innanzitutto – ha aggiunto l’assessore – un appalto di servizi aggiuntivi alle funzioni di valorizzazione dei beni culturali e che lascia nelle mani del Comune di Terni la funzione di programmazione e controllo. Il bando che è in corso in questi giorni contiene una riduzione della spesa di circa il 18% rispetto al quinquennio precedente, rappresenta di per sé un risparmio oggettivo in termini di costi del personale rispetto a una gestione diretta, consente elementi di flessibilità e dinamicità che al momento non sono consentiti a una gestione diretta dell’ente pubblico”.

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