Terni, l’ultima provocazione del M5S a Palazzo Spada: “Piano C in 15 giorni, poi dimissioni”

TERNI – Il “Piano C” in 15 giorni, poi dimissioni. E’ l’ultima provocazione del M5S diretta a Palazzo Spada, dopo gli ultimi arresti. “Dopo tre arresti in 7 mesi – spiega il capogruppo Thomas De Luca – il suo e quello dei due più importanti assessori della sua giunta, nonché decine di rinvii a giudizio, lei Signor Sindaco continua a non capire che non è la persona idonea a gestire la fase più critica della città dal dopoguerra in poi. Una carica mantenuta grazie all’impossibilità d’interdizione con una promessa clamorosamente fallita: mettere in sicurezza i conti senza aumentare le tasse. Così come avevamo profeticamente interpretato, il predissesto era intrinsecamente legato al sistema descritto nell’operazione Spada ma si è continuato a reiterare ed a procedere con le medesime condotte: questo è il quadro consegnato dalla magistratura nelle ultime avvilenti vicende”.

“A pochi giorni dal Natale è impossibile non accorgersi come, tra tutti i danni perpetrati dalla sua amministrazione, il peggiore, il più devastante, sia sicuramente quello di aver tolto ai ternani la speranza. La fiducia che le cose possono andare meglio. La paralisi, lo stallo in cui questa giunta totalmente delegittimata ha ridotto la città, ha desertificato gli animi. Ha diffuso un profondo disincanto individualista, uno scoramento che ha minato le basi identitarie della nostra comunità. Disincanto che rischia seriamente di trasformarsi in rabbia, rabbia cieca. C’è un’intera città che non vi vuole più ma oltre l’indignazione globale, oltre la conclamata sfiducia da parte dei vostri stessi elettori, dopo le dimissioni di Andrea Cavicchioli continuate a far finta di nulla. Forse aspettate una “legnata” alle prossime elezioni politiche, forse attendete nuovi sviluppi giudiziari o forse attendete una nostra mobilitazione permanente volta a coagulare, pacificamente ma duramente, tutto il malcontento cittadino per scrivere la parola fine sulla pagina peggiore della storia repubblicana”.

“Lei continua ad insistere. Una volontà dello sfascio, in questo momento in cui deve pensare a continuare a difendere l’operato della sua giunta sia dalla magistratura che dal suo partito. Glielo ribadisco ancora una volta Signor Sindaco Lei non è la soluzione Lei è parte del problema ed è ora che riacquisti lucidità: annulli subito il ricorso al fondo di rotazione, procediamo insieme al riconoscimento dei debiti fuori bilancio entro il 10 gennaio abbattendo la massa passiva, eliminando circa 3 milioni di debiti non riconoscibili, e poi rassegni le sue dimissioni irrevocabili, consegnando a questa città il diritto di rialzarsi”.

 

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