Terni, morto soffocato durante una rapina in casa: ecco come hanno agito i malviventi. Il figlio della vittima: “Ora paghino”

TERNI – Hanno suonato al campanello con la scusa di consegnare un telegramma. Si sono fatti così aprire la porta dai due anziani, i rapinatori che poi hanno legato e imbavagliato la coppia per rubare in casa loro. Giulio Moracci 91 anni, ex imprenditore agricolo con vari problemi di salute non ce l’ha fatta. Durante la rapina è morto soffocato sul suo letto. La moglie, Fioranna, 85 anni, ricoverata in ospedale, è stata dimessa questa mattina, dopo essere stata tenuta in osservazione breve. Dal punto di vista clinico la signora non ha avuto problemi significativi ma è stata fortemente provata dal punto di vista psicologico.

Intanto secondo la ricostruzione compiuta dai carabinieri, coordinati dal pm Barbara Mazzullo, i due presunti autori del colpo, di 20 e 21 anni romeni, insieme a un complice connazionale di 43 anni che li attendeva in auto poco distante dall’abitazione, sono stati arrestati dai carabinieri del nucleo investigativo proprio mentre uscivano di corsa dalla casa. Con in mano un involucro contenente il bottino della rapina, oggetti in oro per qualche migliaia di euro.

Omicidio preterintenzionale, rapina, sequestro di persona e lesioni le accuse che vengono contestate ai tre, risultati già inquisiti in passato per reati specifici e provenienti dall’hinterland della capitale.

Tutto è avvenuto intorno alle 13.30 di oggi, quando i due romeni hanno citofonato nell’abitazione all’ultimo piano della palazzina. Ad aprire la porta è stata la signora, che in ospedale, con lucidità, ha raccontato ai militari di essersi trovata davanti due uomini con parte del viso coperto da una specie di benda, di essere stata subito aggredita e legata mani e piedi ad una sedia della cucina, con la bocca e il naso chiusi da del nastro adesivo. La stessa anziana avrebbe rischiato di soffocare, mentre dalla camera sentiva provenire i lamenti del marito, nel frattempo anche lui aggredito dai rapinatori, legato con le mani dietro la schiena.
Gli investigatori lo hanno trovato riverso sul letto, a faccia in sotto, probabilmente soffocato con il viso tra le coperte. Per il medico legale Luigi Carlini, che sul posto ha svolto una prima ricognizione cadaverica, la morte sarebbe da ricollegare proprio ad un’asfissia.

Secondo i carabinieri i due rapinatori si sono fermati nella casa per circa una mezz’oretta prima di fuggire, dopo avere preso il bottino. Scendendo dalle scale, però, si sono trovati di fronte i militari. Questi, infatti, erano impegnati in servizi di perlustrazione in borghese della stessa zona, quando in un parcheggio hanno notato, con il motore acceso, la Bmw nera con a bordo il complice. Insospettiti, hanno quindi deciso di appostarsi, chiedendo ad un fruttivendolo un’Apecar per evitare di essere scoperti. Proprio in quei frangenti hanno visto scendere i due rapinatori dal condominio e li hanno fermati, per poi salire in casa e trovare il corpo senza vita dell’anziano e la moglie legata.

“E’ un fatto tragico che ci richiama alla memoria quanto successo a Gabriella Zelli” ha detto il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Pier Luigi Felli, in conferenza stampa, ricordando la 69enne uccisa in casa a gennaio, sempre a Terni, da un ladro vistosi scoperto, non ancora identificato. Ha però sottolineato che gli arresti sono il frutto della “notevole intensificazione dei controlli”.

Per il procuratore di Terni Cesare Martellino, “se questi tragici episodi che destano preoccupazione continuano, nonostante l’azione efficace e l’impegno quotidiano delle forze dell’ordine, evidentemente qualcosa non va non a livello locale, ma a livello nazionale”. “E’ un problema legislativo – ha concluso – servono iniziative politiche, ci dobbiamo chiedere perché questi signori gravati da numerosi precedenti continuano a girare”.

“Ora scontino per quello che hanno fatto – dice Filippo Moracci, figlio della coppia di anziani – una morte così non si augura a nessuno, soprattutto a mio padre che era una brava persona”.

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