“Sui rifiuti rischio infiltrazioni”, dopo Gesenu la commissione parlamentare lancia l’allarme. Riferimenti alla “cricca romana”, verifiche a tutto campo

TERNI –  Sono in corso anche a Terni indagini conoscitive dopo l’interdittiva alla Gesenu. E’ quanto emerso dalla visita della commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse all’ambiente e al ciclo dei rifiuti che oggi ha avviato proprio a Terni il suo lavoro in Umbria. Lavoro che domani proseguirà a Perugia per concludersi venerdì ad Orvieto. Ambiente, inquinamento, inchieste e salute della conca sono stati i temi affrontati questa mattina nel corso delle diverse audizioni che si sono tenute in prefettura.

Presieduta da Alessandro Bratti e composta dai deputati Stefano Vignaroli, Renata Polverini, Alberto Zolezzi, Giovanna Palma, Marcello Taglialatela e dal senatore Paolo Arrigoni, la commissione è stata ricevuta dal prefetto di Terni Angela Pagliuca, accompagnata dal questore Carmine Belfiore.  Quindi sono stati ascoltati il procuratore della Repubblica, facente funzioni Raffaele Iannella, accompagnato dal sostituto Elisabetta Massini,  l’ex procuratore Cesare Martellino, il sindaco e presidente di Provincia e ATI Leopoldo Di Girolamo e il comandante della polizia provinciale, Mario Borghi.

Dal punto di vista epidemiologico da parte della commissione si è evidenziata la necessità di un supplemento d’indagine con i rappresentanti della Usl Umbria2. In particolare si parlerà delle matrici alimentari e dello studio condotto dall’università di Perugia e che andrà a completare lo studio ‘Sentieri’ dell’istituto superiore di Sanità, riguardante i siti di interesse nazionale.

Quindi si è entrati nel dettaglio delle questioni. Dal punto di vista delle inchieste i due pm, ma anche il comandante della polizia provinciale hanno illustrato  al presidente della commissione bicamerale, Alessandro Bratti le indagini in corso, nella zona di Prisciano e delle polveri che da anni affliggono i residenti, quelle sulla galleria Tescino. “Sul tema – ha spiegato il presidente Bratti – sono emerse anomalie, anche procedurali, visto che strutture diverse del ministero dell’ambiente non erano a conoscenza del tracciato. Il problema sarebbe stato risolto ma intendiamo effettuare approfondimenti”.

Sulla questione delle emergenze ambientali, si è parlato della gestione delle scorie da parte di Ast. “Il sindaco – ha continuato il presidente della commissione – ci ha detto che esiste un bando europeo per capire se è possibile trattare tali scorie in modo diverso”. Sull’ex discarica Valle, inoltre, esiste il problema del percolato. “C’è un’indagine che vede coinvolto il sindaco e altri amministratori e tecnici – ha ricordato Bratti – Esiste un contenzioso su chi doveva fare l’impianto di smaltimento fra Comune e Ast. Il fatto è che, non essendo stata costruita tale struttura, i costi per il trasferimento del percolato fuori regione sono lievitati”.

Sempre sul fronte Ast, dalla procura è emerso il fatto che “non tutte le prescrizioni contenute nell’Autorizzazione integrata ambientale  concessa ad Ast, sarebbero state rispettate. È necessario – ha proseguito il presidente della commissione – capire il perché e valutare le eventuali conseguenze sul piano amministrativo. In questo senso ci confronteremo con la Regione e Arpa, direttamente competenti”.

La procura, inoltre, ha segnalato alla commissione l’inquinamento di un pozzo di attingimento con presenza di ammoniaca. “L’autorità giudiziaria – ha aggiunto il presidente della commissione – sta cercando di capire perché non c’è stato un intervento della pubblica amministrazione, necessario per capire chi abbia generato l’inquinamento”.

Sul fronte della gestione del ciclo dei rifiuti “a Terni – ha spiegato Bratti – è stata avviata un’indagine conoscitiva che punta a ricostruire gli eventuali rapporti di forza delle varie aziende, viterbesi ma anche ternane come la Cosp, con la cosiddetta ‘cricca romana’. Esiste un focus di procura e prefettura ma al momento non risultano indagini più specifiche”.

Nel capitolo “raccolta differenziata”,  “i numeri dell’Umbria sono di assoluto livello – ha detto ancora il presidente della commissione – ma è emerso uno scostamento fra i dati dell’ATI4 e della Regione, tanto che alcuni comuni sono stati sanzionati proprio a causa di questa mancata corrispondenza”.

Infine la questione inceneritori: secondo Bratti, “è indubbio che il territorio sia caratterizzato da una dotazione impiantistica robusta. Gli stessi inceneritori bruciano pulper ma sarebbero in corso procedure autorizzative per un trattamento dei rifiuti che va oltre le esigenze della regione e del territorio. Non sta a noi giudicare la bontà della programmazione regionale ma è chiaro che il tema merita una riflessione”.

In relazione alle dichiarazioni della conferenza stampa Cosp ha diffuso un comunicato in cui dice che:”in relazione agli articoli di stampa che continuano a dar voce a chi diffamatoriamente accosta la Cosp Tecno Service ad ambienti e’cricche’ dediti al malaffare – si legge nel documento – si ribadisce la ferma intenzione di questa azienda di procedere in sede penale e civile contro quanti perseverano nella voluta e cosciente lesione della reputazione commerciale della Cosp Tecno Service, dei suoi soci e dei suoi dipendenti. Come del resto già reso noto con il precedente comunicato stampa del 3 dicembre 2015″.

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