Tirocini formativi nella zona sociale 4, Pilati all’attacco: “Poca informazione, sbagliato il criterio Isee”

MARSCIANO – C’è tempo fino al 13 settembre per candidarsi ai 16 tirocini formativi, destinati a disoccupati o inoccupati di età compresa tra i 19 e i 40 anni nella zona sociale n 4, finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. E’ con una nota stampa che il consigliere marscianese di opposizione, Andrea Pilati, fa il punto sulla questione, mettendo in evidenza la scarsa informazione in merito e criteri a suo dire inopportuni di valutazione.

“Come si legge nel testo del bando – attacca Pilati – la misura è ‘finalizzata a contrastare l’esclusione sociale delle fasce giovanil’i, che, come evidenziato dai dati statistici, restano inattivi e scoraggiati, con grande spreco di competenze e di risorse. Il numero di persone di tale fascia di età nella Zona Sociale 4 è pari a 30.051 (dati ISTAT)”.
“Il comunicato non avremmo dovuto farlo noi, – continua – ma il Comune di Marsciano quale capofila della Zona N. 4; forse non l’ho visto io o forse non c’è stata la volontà di dare visibilità a questa iniziativa. Inoltre il bando è di brevissima durata, dal 30 agosto al 13 settembre e c’è poco tempo anche solo per reperire i documenti necessari. La compilazione dell’odiato ISEE richiede tempo e alcuni CAF sono già occupati fino a date successive alla scadenza del bando. Certo i posti sono davvero pochi, tuttavia per quanto mi riguarda dobbiamo dare massima diffusione a questo tipo di provvedimenti che dovrebbero favorire l’avvicinamento (o il riavvicinamento) al mondo del lavoro”. Il consigliere critica anche le misure di valutazione: “non si può non evidenziare come ancora una volta il Comune di Marsciano ricorra in maniera smodata allo strumento dell’ISEE che in questo tipo di bando dovrebbe avere una importanza assolutamente secondaria rispetto alle competenze, ma purtroppo non è così. Aveva forse senso – e sottolineo forse – mettere un ISEE di ingresso (che nel bando è 21.000 €), ma diversificare i punteggi significa non attribuire alcun valore al merito, cosa profondamente errata quando si tratta di andare ad offrire la propria opera presso musei, biblioteche e uffici cultura.

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