Università di Perugia, nuovo sistema di tassazione: cresce la no tax area

PERUGIA – No tax area per le fasce See inferiori ai 15mila euro, salendo di 2mila rispetto ai 13mila già previsti dalla normativa nazionale. Ma anche altri sgravi per gli studenti in regola con i crediti formativi da acquisire. Sono state presentate dal professore Alessandro Montrone, delegato del Rettore al Bilancio, tutte le novità relative alla tassazione.

“Fin dalle prime fasi del Rettorato del professor Franco Moriconi, l’Ateneo è intervenuto sul sistema della contribuzione studentesca con due obiettivi di fondo – ha sottolineato il professor Montrone -: attrarre e incentivare gli studenti migliori, valorizzando il merito e sostenere quelli che si collocano nelle fasce economiche più deboli, nella convinzione che la formazione universitaria è ancora un formidabile ‘ascensore’ sociale”.

Facilitazioni, frutto di scelte volute dall’Università di Perugia e che l’Ateneo ha presentato. La più rappresentativa è quella dell’aumento della no tax area, arrivata a 15mila, 2mila in più rispetto a quelli previsti dalla normativa nazionale, con un impegno economico a carico interamente dell’Ateneo perugino e sostenuto con fondi del proprio bilancio.

“Considerato che la riforma della contribuzione studentesca approvata dall’Ateneo per l’anno accademico 2016/17 già incorporava i criteri di equità, gradualità e progressività, i successivi interventi di recepimento del cosiddetto ‘student act’ sono stati abbastanza contenuti e comunque migliorativi per le fasce economicamente più deboli, utilizzando in modo virtuoso i margini di autonomia nelle scelte dell’Ateneo e rispettando gli irrinunciabili equilibri nel suo bilancio”, ha spiegato ancora il professor Montrone.

Infatti, in termini di previsione, il totale degli introiti per l’A.A. 2017/18 non aumenta, ma si ha un effetto redistributivo a favore degli studenti in condizioni economiche e sociali meno agiate, ma anche regolari e meritevoli, in quanto è stato azzerato (per fasce ISEE fino a 15.000 euro) e significativamente ridotto (per fasce ISEE da 15.001 a 30.000 euro) quanto incassato dall’Ateneo da studenti regolari (in corso o un anno fuori corso) e meritevoli in termini di un minimo di crediti formativi totalizzati l’anno prima;  sono stati eliminati tutti gli ulteriori contributi a carico degli studenti, fino al rilascio del titolo finale di studio, con un risparmio pro-capite che va in media dai 25 a 40 euro;  per garantire l’equilibrio di bilancio, è stata aumentata (come peraltro imposto dalla nuova normativa) la maggiorazione prevista sui fuori corso (ma dal secondo anno in poi) e ritoccato con aumenti da 20 a 40 euro quanto dovuto da studenti collocati nelle fasce ISEE da 30.000 euro in poi, ponendo solo a carico di chi presenta un ISEE superiore a 100.000 euro un aumento di 85 euro.

L’Ateneo è stato anche molto attivo in materia di esoneri dalla contribuzione (totali e parziali) sia per merito che per “fragilità economica e sociale”, con un numero di studenti beneficiari considerevolmente aumentato, passando da una incidenza del 20,12% sul totale degli iscritti nell’A.A. 2015/2016 ad una del 27,47% nell’A.A. 2016/2107, il tutto in un contesto di iscrizioni in crescita.

Il professor Montrone ha poi aggiunto che il MIUR ha comunicato l’assegnazione della gran parte del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) per il corrente anno 2017, con una attribuzione all’Università di Perugia di 126.485.897 euro, in leggero calo rispetto all’anno precedente, ma del tutto in linea con le previsioni effettuate in sede di bilancio preventivo 2017 e, in ogni caso, più che compensato da ulteriori assegnazioni per entrate sospese. In particolare, nella parte “premiale”, favorevole all’Ateneo perugino, decisamente positiva è stata la performance per la qualità del reclutamento del personale docente negli ultimi anni.

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