Valnestore, “minacce mafiose” ai testimoni che hanno fatto partire l’inchiesta sulle ceneri

Pesanti minacce al super teste dell’inchiesta sulla Valle dei fuochi. Assume tinte ancora più fosche il caso che da mesi riempie pagine di giornali e la cronaca della regione. Il cane da caccia impiccato e un cartoncino con scritto “Ancora non hai capito”: sono queste le “minacce mafiose”, così le ha definite l’avvocato Biscotti, alle quali è stato sottoposto Floriano Bellavita, il testimone che ha segnalato sotterramenti di rifiuti e ceneri nell’area dell’ex centrale. Tre gli episodi a cui è stato sottoposto Bellavita. Oltre a quello del cane anche un biglietto ad un pompa di benzina con scritto “Stai attento” e il danneggiamento di un gradino della scala di casa e il biglietto “Attento a non inciampare”.

Dallo studio che segue le 120 famiglie è stata presentata la denuncia. Sottoposto ad episodi del genere anche il presidente del comitato “Soltanto la salute” Ivano Vitali. I testimoni raccontano anche di bulloni smontati dalla ruota di un’auto privata, quella di Vitali, il primo a firmare l’esposto da cui è nata l’inchiesta.

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