Corruzione e peculato le accuse della Procura di Spoleto al Sindaco di Norcia Alemanno. Sei indagati.

Le accuse sono pesanti, corruzione e peculato. La Procura della Repubblica di Spoleto ha concluso le indagini su un’autorizzazione concessa alla Banca Credito Cooperativo di Spello e Bettona, per aprire la filiale a Norcia. E’ con l’accusa di corruzione che i magistrati spoletini chiedono di processare il Sindaco della città di San Benedetto Nicola Alemanno. Insieme a lui sono indagati l’ assessore Giuseppina Perla, la responsabile dell’economico-finanziario del Comune Loretta Marucci e i vertici della Banca Bcc di Spello. I reati, a vario titolo, sono corruzione, peculato, turbativa d’asta e falso. Al Sindaco, insieme all’assessore, viene contestato anche il reato di peculato per aver fatto uso del mezzo del Comune per pranzi. Il falso, invece, si riferirebbe  a un pranzo da 40 euro per il quale sarebbe stato richiesto il rimborso attestando falsamente di aver partecipato ad un incontro istituzionale alla Asl2. L ‘indagine è stata condotta dai sostituti procuratori Michela Petrini e Patrizia Mattei che hanno delegato le indagini alla Guardia di Finanza. L’attività degli inquirenti si è concentrata in questi mesi sull’autorizzazione concessa nel 2016 , poco dopo il terremoto, dal comune di Norcia per la realizzazione di un prefabbricato adibito a filiale della Banca Bcc di Spello.  Per i magistrati a febbraio 2017 il Sindaco Alemanno è diventato socio della stessa banca. La Bcc successivamente acquisisce anche la tesoreria del Comune: per la Procura avrebbe vinto in quanto unica partecipante alla gara anche in considerazione dei tempi troppo brevi che non consentivano un’adeguata istruttoria, ” tutta concentrata nel periodo natalizio”.  Secondo l’accusa lo stesso giorno della autorizzazione il Sindaco Alemanno avrebbe aperto presso la Bcc un conto corrente, rimasto comuqnue inattivo. Gli interessi della banca, secondo la Procura, erano quelli di aprire a Norcia una filiale, per garantirsi un ruolo centrale negli anni in considerazione dei grandi flussi di finanziamento che sarebbero arrivati per la ricostruzione. Siamo così arrivati alla fase delle conclusioni delle indagini, ora gli imputati avranno quasi un mese di tempo per inviare documenti, atti e magari sottoporsi ad un nuovo interrogatorio per provare a spiegare le proprie ragioni. Dopo questo periodo sarà il Gup del Tribunale di Spoleto a stabilire se gli indagati vanno processati oppure scagionati.