Valnerina, 56 casi positivi al Covid: colpiti 8 comuni su 10. I servizi che non ci sono.

All’inizio della emergenza sanitaria era rimasta indenne, dopo qualche settimana ha patito qualche contagio a Norcia – una donna rientrata dal nord dove era andata a trovare sua figlia – e a Cascia, dove una coppia è rientrata da una vacanza sulle piste da sci . Primi campanelli d’allarme per la Valnerina, territorio al riparo da processi infettivi e immune  dal Covid. Almeno così sembrava all’inizio ma poi , con il passare delle settimane, la situazione è cambiata. Per assurdo il momento migliore c’è stato ad Agosto quando i piccoli borghi della Valnerina si sono riempiti di turisti, con tanti romani che sono tornati nei propri paesi. Ma l’autunno si sta dimostrando diverso, molto più aggressivo della primavera scorsa. Ora anche la Valnerina, terra martoriata da eventi drammatici, è costretta a fare i conti con i numeri del Coronavirus con la curva dei contagi che ha toccato proprio oggi quota 56. Certo , si dirà da altre parti, il picco è contenuto e la curva epidemiologica  è molto più lenta di altri territori dell’Umbria. Certo le differenze rispetto al picco dell’epidemia di altre aree dell’Umbria restano notevoli , ma in questa “isola” della regione i servizi socio-sanitari sono stati quasi azzerati. Dopo la chiusura del Pronto soccorso di Spoleto il punto di emergenza più vicino è quello di Foligno, che significa più di un’ora di viaggio e , dopo il terremoto, quel poco di assistenza che c’era non c’è più. Dopo il terremoto si avverte una sensazione di abbandono, un territorio lasciato senza cure e protezione, dimenticato e privo di assistenza adeguata. Adesso nemmeno il Covid risparmia questa terra: 56 casi positivi con otto comuni su dieci colpiti dal virus. Il numero più consistente lo si registra a Norcia con 21 casi Covid, un’impennata di ben 9 casi avvenuta ieri sembra per colpa di un pranzo ad Assisi.  Non sono pochi ventuno casi positivi in un Comune dove oggi, più o meno, risiedono poco più di tremila persone, per la maggior parte costrette ancora a vivere nei container dopo il terremoto di quattro anni fa. Poi viene Cascia con 16 persone attualmente positive. La città di Santa Rita dopo i primi casi di marzo-aprile e i cinque schermidori azzurri in ritiro all’hotel Roccaporena ( inizi di settembre) sembrava vivere nella massima tranquillità. Da alcune ore è di nuovo alle prese con il virus,  con un pico di addirittura 15 nuovi casi che si è registrato ieri. Terzo comune del comprensorio per numero di casi è Preci dove attualmente vengono registrati 6 contagi, quarto è Sant’Anatolia di Narco con 5 positivi e al quinto posto abbiamo Scheggino con 3 casi positivi. Sellano e Cerreto ne hanno due per comune: nel primo caso (Sellano) ci sono stati altri contagi nelle settimane scorse ( attualmente guariti) mentre nel secondo caso (Cerreto di Spoleto) sono i primi due casi registrati dall’inizio dell’epidemia con soggetti che lavorano e abitano fuori (uno a Terni e l’altro a Spoleto). A Monteleone di Spoleto c’è un solo caso di contagio, registrato proprio negli ultimi giorni. Restano indenni Vallo di Nera e Poggiodomo, due piccoli comuni che fino ad oggi sono riusciti a sfuggire al virus. ( Nella foto il vecchio ospedale S.Rita di Cascia)