Serie A2 donne, c’è soddisfazione in casa Bartoccini per il convincente avvio di stagione

Sette punti in tre gare. C’è soddisfazione nell’ambiente della Bartoccini Gioiellerie Perugia, impegnata nel girone B del campionato di serie A2 femminile di volley. Il bilancio è di due vittorie contro Ravenna e Montecchio e una sconfitta al tie break in terra pugliese contro il Cutrofiano. Calcolando che la squadra, rispetto alla stagione scorsa, è cambiata nella quasi totalità (sono rimaste solo Pascucci, Kotlar e Santibacci) e che quindi trovare l’amalgama era l’obiettivo primario per lo staff di Fabio Bovari, non ci si può davvero lamentare. Sicuramente ci sono alcune ‘ombre’ che andranno velocemente eliminate anche perché i gironi così ristretti lasciano poco spazio per rimediare a eventuali errori, visto che le squadre che passeranno alla pool Promozione (le prime 5 di ogni girone) si porteranno dietro i punti conquistati nella regular season. Soddisfatto anche il presidente Antonio Bartoccini. “È stato certamente un buon inizio – ha dichiarato Bartoccini –. Peccato per qualche sbavatura a Cutrofiano, potevamo fare meglio ed era sicuramente nelle nostre corde, anche se siamo consci che occorre del tempo per far girare la squadra al massimo. La squadra non si fa con i nomi: si fa in palestra con il lavoro, tutti assieme, creando un gruppo che viaggia all’unisono. Il campionato è solo all’inizio ed è pieno di insidie e noi dobbiamo impegnarci sempre di più per fare sempre meglio”. Dicevamo all’inizio della rivoluzione che ha caratterizzato la Bartoccini Volley nel suo roster, una rivoluzione che ha portato a Perugia atlete di grande esperienza ma che impone la costruzione di un gruppo nuovo. “Se posso dare una percentuale – ha continuato Bartoccini – diciamo che siamo intorno al 70 per cento delle nostre potenzialità, quindi possiamo migliorare di molto lavorando insieme e cercando l’affiatamento migliore. I nomi danno garanzia ma i risultati si ottengono viaggiando tutti verso la stessa meta. Sono soddisfatto del lavoro che stanno facendo le ragazze, anche se, ripeto, si può dare di più”.

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