Sir Safety, Berardi e Birarelli vogliono il riscatto contro Trento. Obbiettivo secondo posto

La sconfitta in rimonta contro Piacenza, che è costata la partecipazione alla final four di Coppa Italia in programma a Bologna alla fine di questo mese, è ancora nella mente dei giocatori e dello staff tecnico della Sir Safety Perugia. Nel gruppo c’è infatti la consapevolezza di aver mancato una grande occasione ed è stato questo uno dei temi affrontati nella conferenza stampa che coach Lorenzo Bernardi e capitan Emanuele Birarelli hanno tenuto nella nuova sala appositamente adibita per l’occasione. Senza ovviamente perdere di vista l’immediato futuro. Inizia Bernardi, che torna sul nefasto match di due giorni fa: “Ovviamente perdere non fa piacere a nessuno, anzi deve farci stare male e farci sentire dentro qualcosa che ci rode, ma non deve tuttavia intaccare il lavoro importante svolto in questo mese e mezzo. Cosa migliore non c’è che tornare in campo e dimostrare che e soltanto un incidente di percorso”. Dispiacere presente anche in chi era in campo, e cioè Birarelli: “Era uno dei nostri obbiettivi e siamo molto rammaricati. Purtroppo da un certo punto abbiamo giocato sotto le nostre possibilità e Piacenza, che non aveva nulla da perdere, ne ha approfittato. La cosa migliore è rituffarci nel lavoro per continuare il percorso intrapreso”. La squadra ha dato la sensazione di sfaldarsi quando è sotto pressione, ma su questo i due bianconeri minimizzano. “Non credo di rivedere i fantasmi del passato – ha chiosato con sicurezza Bernardi – credo semmai nel fatto del lavoro che paga sempre. Saranno gli allenamenti a migliorare le nostre prestazioni”. Sulla stessa lunghezza d’onda il capitano bianconero: “Non credo ci siano problemi psicologici. Conta l’aspetto di saper fare le cose. Quando ci sono carenze di gioco vengono fuori nei momenti più importanti. Forse dobbiamo crescere ancora un po’”. Anche quello della concentrazione è stata una caratteristica che ha lasciato più volte a desiderare: “Abbiamo perso una partita importante ma non bisogna fare drammi – ha spiegato Bernardi – perché la stagione non finisce oggi. Anche se l’attenzione c’è stata, dobbiamo capire che un pallone in più fa la differenza. Soltanto l’allenamento ci infonderà delle sicurezze da trasferire poi sul campo”. Birarelli invece è atteso a dare quel contributo di esperienza in più: “Dopo la pausa abbiamo avuto dei problemi fisici e abbiamo dovuto gestire giorni di allenamento. Dobbiamo sentirci squadra e non aspettare la partita della domenica. Da parte mia mi sento di dover scendere in spogliatoio e cercare di farmi seguire anche dagli altri. Come disponibilità ci siamo, bisogna aumentare la qualità”. Si è poi parlato di come la dirigenza ha preso questa cocente delusione e dei riflessi che la pausa può aver avuto: “La sosta c’è stata per tutti – ha detto Bernardi – e se ha creato dei problemi dobbiamo accettarlo e risolverli il prima possibile. Il presidente si è confrontato con me ed è giusto che mi prenda le responsabilità. Ma non creiamo casi inesistenti. Era deluso per l’occasione mancata, ma consapevole delle potenzialità della squadra. Sia chiaro poi che non metterò mai davanti i singoli se vinciamo e non ne parlerò mai in maniera negativa quando perdiamo”. Per l’immediato futuro la ricetta deve essere la seguente: “Dobbiamo coltivare e cercare di portare a compimento un sogno. Mai vivere quotidianamente con l’ossessione di. Con Trento sappiamo che vincendo faremmo un bel balzo in avanti, ma è soltanto una partita”. Da giocare però, come dice Birarelli “con il giusto piglio, mostrando aggressività in battuta e difesa”. Ed eccoci quindi al prossimo impegno: “Loro praticano un gioco velocissimo – spiega il coach bianconero – e potrebbe essere un vantaggio. Poi però potrebbe diventare più complicato per i rischi che questo comporta. Dovremo stare attenti in tutte le fasi di gioco perché spesso non faremo in tempo a raddoppiare il muro e ci costringeranno a giocare uno contro uno. Sarà importante calarsi da subito nel loro stile di gioco”. Due parole del mister su Atanasijevic, a segno ben 29 volte mercoledì: “È normale che non sia ancora al top. Sta migliorando quotidianamente ed il suo apporto deve essere considerato per quel che può dare alla squadra. Detto questo ha giocato un’ottima partita”. Chiusura con Birarelli e le sue considerazioni da ex: “Sono stato otto anni là e Trento per me sarà sempre una città speciale. L’emozione ora è un po’ passata, ma quella è una società a cui sarò sempre legato”. E per i sentimenti domenica, quando alle 18 gli arbitri daranno il segnale di avvio, non ci sarà spazio: in un Palaevangelisti che si preannuncia gremito sono in palio punti davvero molto pesanti.

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