Sulle piste di Marsciano ospitato il Trofeo Epifania di Ruzzolone

Con il nuovo anno gli atleti tesserati alla Figest, la Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali, tornano sui campi di gara. Le piste di Marsciano hanno ospitato, nel week end dell’Epifania, la sfida singola e a coppie del lancio del ruzzolone organizzata dall’Asd associazione sportiva dilettantistica Mvt Media Valle del Tevere di Piedicolle di Collazzone.

Sul gradino più alto del podio sono saliti Claudio Vernaccia e Quinto Polverini. Secondi, nella classifica a coppie, Mauro Curti e Rolando Mencaroni, terzi Rino Maramigi e Filippo Maramigi, padre e figlio. Al quarto posto la coppia formata da Francesco Porcari e Fabio Tanci.

Nel singolo primo posto per Giordano Orlandi, secondo per Bruno Cagliello e terzo, pari merito, per Vito Tempesta e Giovanni Farnesi.

Quello del lancio del ruzzolone, o della buzzica o rutolone, è un gioco derivato dal lancio della forma di formaggio. Si gioca con un disco di legno del diametro di 26 centimetri, lo spessore di 6 e il peso non inferiore a 2 chilogrammi, e una cordella. Quest’ultima presenta un anello a un’estremità per infilarvi il braccio ed uno zeppo, o rocchetto o croccolo, per impugnare più saldamente l’attrezzo al momento del lancio.

La partita consiste nel lanciare il ruzzolone lungo un percorso stabilito. Vince chi copre lo stesso percorso col minor numero di lanci. In caso di parità di lanci vince chi ha oltrepassato il traguardo, con l’ultimo lancio valido, per una distanza maggiore di quella dell’avversario. Di solito si gioca sia all’andata che al ritorno sulla stessa pista.

Nel ruzzolone la strada, o pista di gioco percorso naturale, è croce e delizia per il giocatore: egli deve seguire le curve rendendo magicamente parabolico l’attrezzo. I fossi, i greppi, le buche, sono vere e proprie trappole per il povero ruzzolone, ma il bello del gioco è proprio questo. C’è da dire poi che alcuni ostacoli sono artificiali e costituiscono dei traguardi, o “biffi”, che il giocatore deve obbligatoriamente superare, come per esempio far passare il ruzzolone fra due picchetti piantati lungo il percorso, per rendere valida la propria partita.

Secondo una ricerca storica questo gioco si pratica fin dalla fine dell’800.