Bonaccini in Umbria, ” per rimontare bisogna essere uniti”: forte richiamo ai vertici del Pd

“Nella vita come in politica si può perdere ma l’importante è non perdersi e saper ripartire” e “qui in Umbria bisogna rimontare”: lo ha detto Stefano Bonaccini rivolgendosi al popolo democratico, simpatizzanti, iscritti e vertici umbri del Pd che lo hanno accolto ad Assisi. Il candidato alla segreteria nazionale del Partito democratico, ha infatti aperto dalla città di San Francesco le serie di appuntamenti per la sua giornata in Umbria legata alla campagna congressuale, in vista delle primarie. Bonaccini è stato accolto dal segretario regionale del Pd Tommaso Bori, dal Capogruppo in Regione Simona Meloni, dal segretario di Perugia Sauro Cristofani oltre che dal sindaco di Assisi Stefania Proietti. “I destini dei partiti li decidono gli elettori quindi bisogna rientrare in sintonia con la maggioranza dell’elettorato”, ha affermato. “Qui in Umbria – ha aggiunto Bonaccini – bisogna rimontare perché questa è stata una regione che nella sua storia aveva sempre visto la sinistra e il centrosinistra governare ma in Europa sono pochissime ormai le regioni nelle quali c’è una tradizione da decenni consolidata senza mai alternativa  di governo. Si tratta da un lato di unire il Pd perché molto spesso, come da queste parti, le sconfitte sono figlie più di divisioni interne che per mancanza di sintonia complessiva con le persone. Si tratta quindi di costruire alleanze non fatte per battere avversari ma perché c’è un programma condiviso, e di selezionare i candidati che abbiano la credibilità di un progetto politico e che vengano individuati come affidabili”. Sul versante nazionale l’attuale presidente dell’Emilia Romagna ha sottolineato che “Cinque stelle e Terzo polo stanno facendo opposizione su di noi mentre si dovrebbero concentrare più su chi governa”. Bonaccini ha evidenziato che, se vincerà le primarie, la linea del suo Pd  sarà quella di dialogare e discutere con entrambi “ma avremo l’ambizione di pescare voti anche tra chi ora vota la destra”.  Poi ha aggiunto: “Garantisco che se divento segretario non ci metteremo mai più cinque-sei mesi a fare un congresso perché così sembriamo dei marziani. Anche se va difeso con orgoglio che siamo l’unico partito che chiama migliaia di persone a scegliere chi deve guidarli mentre gli altri non solo non fanno le primarie ma decidono in quattro in una stanza”. Ora che si è raggiunto l’accordo sulle regole, Bonaccini preferisce concentrarsi su “scuola, sanità, ambiente, lavoro e impresa” e naturalmente sulla idea di Pd. ” Immagino – ha detto – un Pd popolare che stia più tra la gente e nei luoghi di lavoro, dove si studia e si fa impresa, dove ci si cura e dove ci si diverte. Un Pd che abbia più rapporto con il territorio e la forza di ritrovare la vocazione maggioritaria per essere in salute perché così quando fai alleanze non le fai da una posizione di subalternità ma indicando una strada e un percorso”. Oggi pomeriggio, dopo un pranzo a Terni, a cui ha partecipato una numerosa delegazione di lavoratori, precari e cassaintegrati, Bonaccini si è recato a Palazzo Spada per un incontro pubblico. Alle 18,30 al circolo dipendenti della Perugina, a San Sisto, ultima tappa umbra con i simpatizzanti e aderenti del Pd di Perugia.