Ternana, verso una difesa inedita contro l’Avellino

Continua a lavorare lontano dalle pressioni cittadine la Ternana al Mancini Park Hotel di Mostacciano (Roma). Le penalizzazioni inflitte ed altre in arrivo ad alcune delle squadre che sono davanti in classifica potrebbero tutto ad un tratto riaprire qualche possibilità per quanto riguarda il discorso salvezza.

Non provarci sarebbe un delitto per Fabio Liverani, che sta sottoponendo la squadra a delle doppie sedute nel ritiro romano. Domani invece è in programma l’ultimo giorno di permanenza, che sarà dedicato interamente alla tattica, prima del ritorno a Terni previsto in serata e della rifinitura di sabato mattina.

L’interrogativo per quanto riguarda la formazione è il seguente: quale difesa al cospetto dell’Avellino? Date per certe le assenze di Germoni, squalificato dal giudice sportivo, e di Masi, ancora infortunato, il rebus riguarda, come spesso avvenuto nel corso di questa tribolata annata, chi schierare come terzino sinistro. La soluzione più logica, problemi fisici permettendo, sarebbe il ritorno di Rossi come titolare, con il resto del reparto formato da Zanon a destra, Meccariello e Diakite centrali. C’è anche Contini che scalpita, e potrebbe giocare o al posto di Diakite o di Rossi qualora il laterale ex Brescia e Salernitana non dovesse essere ritenuto ancora idoneo dallo staff tecnico. Dubbi anche sul modulo, con il 4-3-1-2 che potrebbe tramutarsi in 4-2-3-1 viste le numerose assenze previste.

Intanto continuano a moltiplicarsi le voci che vorrebbero la famiglia Longarini pronta a passare la mano. Tramontata pressochè sul nascere la pista Garrone, ex patron della Sampdoria, che come riporta il Messaggero ha dichiarato che “con il calcio moderno abbiamo già dato, non rientra tra i nostri investimenti sul territorio ternano”, resiste ancora quella che vedrebbe appunto l’addio del presidente uscente, Simone Longarini. Quest’ultimo aveva prontamente smentito giorni fa, ma ieri, nel corso della cerimonia di consegna di un macchinario, l’amministratore delegato Dominicis ha lasciato una porta quantomeno socchiusa: “Il presidente conosce Becchetti, Lotito e Mancini. Come conosce mezza città di Roma: questo non significa che ci debbano essere della trattative. Su tutte queste questioni sarà soltanto lui a parlarne”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.