Una Sir Safety cannibalesca non perdona. Con Ankara e vittoria e primato

Missione compiuta. Alla grande. La Sir Sicoma Colussi Perugia, come viene chiamata quando gioca in campo europeo, lascia soltanto le briciole ai turchi dell’Ankara, prendendosi tre punti e il primo posto in un girone a detta di molti il più difficile della Champions. C’è stata partita solo nel primo set, poi è una festa completa, che nemmeno un malore occorso ad uno spettatore che assisteva alla partita dalla curva dei Sirmaniaci è riuscita a rovinare. Decisiva la prontezza e la professionalità degli operatori del 118: il voto più alto, a prescindere dal risultato conseguito dai protagonisti in campo, spetta di diritto a loro. La serata è stata, e non poteva essere altrimenti, a forti tinte emotive: l’uomo più atteso era l’ex coach Boban Kovac, oggi sulla panchina degli asiatici, accolto con un ovazione dagli oltre tremila presenti (ottimo risultato nonostante l’orario non agevole) prima e dopo la gara. Poi spazio al volley giocato, come è giusto che sia. A parte il primo set la partita è stata pressochè a senso unico, con Perugia che ha dimostrato di star bene di testa e di gambe. Probabilmente avranno inciso le maggiori motivazioni dei locali, ma il viatico per il playoff scudetto, che scatteranno a partire da sabato, non può che essere di quelli migliori.

LA PARTITA – Fedelmente a quanto annunciato nel post gara di domenica Bernardi presenta la formazione titolare, attuando però qualche rotazione in più nella varie fasi del gioco. L’inizio evidenzia una partenza a razzo della Sir, che condotta da Zaytsev e Atanasijevic va subito sul 5-0. Il margine viene mantenuto fino all’8-3, fino a che non salgono in cattedra i due elementi di maggior spessore, il serbo Ivan Milkjovic, ex Lube, e il brasiliano Marques Fonteles, che costringono i Block Devils a giocarsela punto a punto. Sulla rimonta, che si perfeziona sul 18-19 per mano dell’olandese Kooy, altro elemento piuttosto interessante, incidono i tanti errori al servizio (ben 5). Ad indirizzare il parziale di apertura è una murata di Gunes stampata in faccia a Podrascanin, che permette alla squadra turca di andare su un determinante 22-20 in suo favore. Chiude Fonteles per l’1-0. Perugia ovviamente nom ci sta a chiudere male la fase a gironi e, dopo un inizio di secondo set equilibrato (8-8), inizia a scuotersi con i suoi uomini chiave, con il vantaggio che sale anche a +8 (21-13). Miljkovic spara sulla rete la battuta decisiva e riequilibria il punteggio. Il terzo set è pressochè una fotocopia del primo: è una picconata dello Zar a consentire ai bianconeri di prendere il largo una prima volta (14-11) mentre a mettere di fatto la parola fine è un ace di Bata (23-18). Il contrattacco dello Zar regala alla Sir il 2-1 e il primo posto aritmetico visto quanto avvenuto sull’altro campo. Obbiettivo centrato quindi, ma Bernardi ordina: niente distrazioni. Ecco quindi che fa il suo ingresso in campo, al posto di Birarelli, Simone Buti, sempre pronto a dare il suo contributo quando chiamato in causa. Sulle ali dell’entusiasmo Perugia scrive un monologo nel quarto e ultimo gioco, dove Ankara probabilmente è già con la testa sulle scalette dell’aereo. C’è gloria per tutti, anche per Chernokozhev, che si toglie anche la soddisfazione di andare due volte a segno. A decretare il successo ancora un errore dai nove metri di Fonteles.

SIR SICOMA COLUSSI PERUGIA – HALKBANK ANKARA = 3-1
(23-25, 25-18, 25-20, 25-16)
PERUGIA: Atanasijevic 20, Zaytsev 15, Russell 13, Podrascanin 11, De Cecco 7, Birarelli 4, Bari (L1), Chernokozhev 1, Buti 1, Della Lunga, Franceschini, Tosi (L2). N.E. – Mitic, Berger. All. Lorenzo Bernardi e Carmine Fontana.
ANKARA: Marques Fonteles 15, Miljkovic 14, Kooy 11, Batur 7, Gunes 3, Vincic 1, Yesilbudak (L), Ramazanoglu, Kayhan, Akhrem, Dengin (L2). N.E. – Subasi, Cevikel. All. Slobodan Kovac e Taner Atik.
NOTE – Spettatori 3’178.
Durata dei set: 29’, 28’, 27’, 25’.
Arbitri – Ivan Lazarevic (SRB) e Marcin Herbik (POL).
SICOMA (b.s. 23, v. 3, muri 9, errori 5).
HALKBANK (b.s.17 , v. 2, muri 6, errori 9).

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