Crisi di impresa, in calo i fallimenti in Umbria. Arriva la composizione negoziata

In calo i fallimenti in Umbria rispetto a due anni fa . Se nel primo semestre del 2019 furono 5.380, nello stesso semestre di quest’anno sono state 4.667 in base ai dati Unioncamere-InfoCamere tratti dal Registro delle imprese  delle Camere di Commercio.  Sicuramente meno di due anni fa, tanto da far dire al presidente Giorgio Mencaroni ” situazione abbastanza buona” , ma comunque in termini assoluti sempre un numero elevato per una piccola realtà come l’Umbria. Lo scorso anno i fallimenti furono molto meno “solo” 2.924; per la Camera di Commercio dell’Umbria un dato tuttavia “fortemente segnato” dai lockdown e soprattutto dal prolungato stop alle attività dei tribunali. Altro numero che i vertici della Camera di Commercio ritengono interessante è il tasso di fallimento delle imprese italiane  che si attesta allo 0,76. ” La situazione nella nostra regione – commenta il presidente dell’ente camerale umbro Giorgio Mencaroni  – è abbastanza buona per quanto attiene alla percentuale di fallimenti con solo 87 imprese costrette a chiudere questo semestre contro le 107 del primo semestre 2019, ovvero il 18,7% in meno. Lo scorso semestre si sono registrate 47 fallimenti. Insomma, nonostante la crisi e le mille difficoltà imposte dalla pandemia, il tessuto imprenditoriale regionale ha retto il colpo “. Forse una lettura più approfondita consiglierebbe maggiore prudenza, anche perché in Umbria i segnali di rallentamento della fiducia di imprese e consumatori sono molti e preoccupanti.  C’è, infatti, una recente indagine dell’ Istat  – relativa ai dati di agosto –  che indica una diminuzione sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori sia dell’indice del clima di fiducia delle imprese. Dati che comunque non mettono in discussione, almeno per ora, la situazione complessiva di fondo che resta di forte ripresa. La nostra regione, in realtà,  presenta elementi di criticità  superiori ad altre realtà del Paese.  Nel frattempo , per evitare il fallimento di aziende in difficoltà,  il governo ha dato il via libera a un nuovo strumento a disposizione delle imprese in crisi.  La misura è inserita all’interno del decreto sulla crisi di impresa 118/21, pubblicato in gazzetta ufficiale,  che prevede  ” il rinvio dell’entrata in vigore del Codice della crisi dal primo settembre 2021 al 16 maggio 2022″ e la ” messa a disposizione delle imprese in difficolta’ di un nuovo strumento , operativo dal 15 novembre di quest’anno,  per affrontare la gestione della ristrutturazione del debito e raggiungere l’obiettivo del risanamento aziendale”