Il Csm non conferma Liguori a Procuratore della Repubblica di Terni

Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura ha deciso di non confermare Albero Liguori a capo della Procura della Repubblica di Terni. Con una decisione presa ieri ha ribaltato la delibera della quinta commissione che, con 11 voti favorevoli e 9 contrari, aveva invece espresso un parere di conferma. Lo stesso ministro della Giustizia, Carlo Nordio, aveva fatto pervenire un parere favorevole alla conferma. Un ribaltamento a sorpresa fino ad un certo punto, in quanto la stessa votazione in commissione aveva fatto emergere una divisione forte tra i componenti. Alla fine, quindi, Alberto Liguori lascerà la Procura di Terni. Il magistrato calabrese paga alcune chat del 2017, con l’ex consigliere del Csm ed ex presidente dell’Anm, Luca Palamara. Soprattutto per una chat dove Liguori sollecitava Palamara per la nomina di Paola Lucente a presidente della sezione penale del tribunale di Cosenza. A Liguori non resta altro che la possibilità di impugnare la decisione del plenum. Secondo la maggioranza del Csm da uno scambio di messaggi tra Alberto Liguori e Luca Palamara, riguardanti alcune nomine, “emerge un rapporto privilegiato con Palamara, all’epoca consigliere del Csm, in ragione del quale Liguori pone in essere numerosi interventi volti a influenzare future nomine consiliari di incarichi semidirettivi e direttivi”.