Rischio peggioramento, l’indice Rt in Umbria sopra 1. Trend in ascesa, infezione in aumento.

Il rischio di un peggioramento del contagio è sotto gli occhi di tutti. A scriverlo è l’Istituto superiore di sanità  nel report settimanale  sull’andamento dell’epidemia in Italia, diffuso ieri come ogni venerdì.  Il report si riferisce alla settimana del 21 – 27 settembre, ma di fatto fotografa  anche quello che sta succedendo negli ultimi giorni. Purtroppo il report conferma che l ‘Umbria  registra un indice di contagio , il cosiddetto Rt , sopra l ‘ 1 , esattamente 1,07. Anche se di poco siamo oltre il livello ” di guardia”. Inoltre va ricordato che l’Rt è calcolato solo sui sintomatici, mentre anche in Umbria moltissimi sono gli asintomatici potenzialmente in grado di infettare. L’infezione , ricorda l’ Istituto Superiore di sanità,  è in aumento per la nona settimana consecutiva, e l’età media dei casi continua a salire (42 anni contro i 41 della settimana precedente ). Gran parte dei contagi avviene a livello intrafamiliare. Per fortuna ancora in Umbria non sono presenti segnali di sovraccarico dei servizi sanitari  assistenziali ma con la  tendenza di questi giorni  – 244 nuovi positivi nella nostra Regione nell’ultima settimana – potrebbe a breve termine riflettersi in un maggiore impegno. Anche ieri c’è stata la conferma del trend in ascesa: 62 nuovi casi in 24 ore. Un balzo preoccupante come non accadeva da marzo scorso. Un rilassamento delle misure , in particolare eventi e iniziative  a rischio aggregazione in luoghi pubblici e privati, e dei comportamenti individuali, anche legati a momenti di aggregazione estemporanei, rende concreto il rischio di un rapido peggioramento epidermico. Stare sopra il livello di guardia con l’Rt rappresenta per l’ Umbria proprio quel rischio di rapido peggioramento che la nostra Regione non può assolutamente correre. É bene, infatti, ricordare che l’Rt indica il numero medio di infezioni generate da una persona infetta. L’Rt più supera 1 , tanto più  rapidamente aumenta il numero dei contagi. L’ Umbria si trova al nono posto con 12 Regioni che presentano una situazione migliore della nostra. Anche Regioni che fino a poco tempo fa risultavano più a rischio dell’ Umbria, come l’ Emilia Romagna (0,8), Toscana (0,95) , Lombardia (0,86) , Sardegna (0,86) , Puglia (1,02), Friuli (1). Per questo per ora c’è allerta, non allarme. I focolai per fortuna vengono circoscritti in tempi rapidi, la rete diagnostica funziona. La prossima settimana sarà più significativa per valutare l’impatto di ulteriori contagi legati alla riapertura delle scuole  e al ritorno al lavoro in ufficio. Si avrà un quadro più preciso di cosa poterci aspettare in inverno. Nel frattempo continuiamo ad attrezzarci.