Smottamenti Lega Umbria: tre consiglieri regionali contro i fuoriusciti

E’ sempre più accesa e concitata la situazione all’interno della Lega Umbria. La Lega di Matteo Salvini diventa sempre più il partito delle porte girevoli e delle accuse incrociate. Dopo l’uscita del consigliere regionale Daniele Nicchi e dell’ex segretario provinciale di Terni Nico Nunzi, preceduta da quella di Francesca Peppucci e dal mancato rinnovo della tessera del consigliere regionale Daniele Carissimi, oggi è la volta dei tre consiglieri regionale dell’Alto Tevere Valerio Mancini, Manuela Puletti, Marco Castellari, che rispondo a chiare note ai fuoriusciti. ” Troppo facile – dichiarano i tre leghisti – entrare in un partito con consensi in forte crescita e lasciarlo in vista di porti più sicuri, posto che questi lo siano. Alla fine tutti i nodi tornano al pettine, un segnale chiaro anche agli occhi di chi non vuol vedere. Evidentemente nemmeno la scelta di non rinnovare la militanza è stata sufficiente per porsi domande sulla reale intenzione politica di alcuni consiglieri e dei loro fedelissimi. Anzi, a qualche ora dall’annuncio dell’uscita dal partito è stata persino sottoscritta una proposta di legge condivisa proprio con due colleghi della Lega. In questi anni – continuano Mancini, Puletti e Castellari – grazie al sostegno popolare dato alla lega e alle tante battaglie politiche condotte in ogni luogo di questa regione da Matteo Salvini, loro hanno ottenuto riconoscimenti importanti come la presidenza di una commissione e il ruolo di capo segreteria. Eppure, senza colpo ferire, hanno deciso di voltare le spalle al partito che gli ha offerto preziose occasioni, senza un reale motivo politico”. La Lega, ricordano i tre consiglieri regionali, non “può essere un porto in cui entrare o uscire a piacimento”. ” Troppo facile scappare – concludono Mancini, Puletti e Castellari – dopo aver beneficiato dei voti della Lega. Viste le recenti defezioni chiediamo al capogruppo di rivedere anche le cariche assegnate in quota Lega per quanto riguarda le presidenze di commissione”.