Terni, revoca dell’appalto del teatro Verdi: condannato il Comune. Il Tar da ragione all’impresa.

Perde il Comune di Terni e il Tar da ragione all’impresa Krea Costruzioni. Per i giudici amministrativi il comportamento del Comune di Terni, fermo restando la legittimita’ della revoca, ”  e’ da connotarsi in termini di violazione dei canoni di correttezza e lealta’ esigibili”. Palazzo Spada e’ stato condannato al pagamento in favore della Krea Costruzioni per un totale di 128 mila 539 euro, per la revoca dell’appalto legato ai lavori di restauro ed adeguamento del teatro Verdi. Il Tar , infatti, ricorda il lunghissimo tempo intercorso tra l’aggiudicazione ( 30 dicembre 2016) e la comunicazione di avvio del procedimento di revoca ( 5 settembre 2017)  peraltro ” negligentemente non recapitata all’impresa ed il concreto ritiro dell’aggiudicazione ( 23 ottobre 2019) pari a quasi tre anni “. I giudici  parlano di ” abnorme ritardo dell’amministrazione nell’avvio e nella stessa conclusione del procedimento di revoca, abbondantemente oltre il termine pur non perentorio, di fatto paralizzando la stipulazione del contratto pur in seguito al formale invito recapitato a Krea Costruzioni il 12 aprile 2017, circostanza che gia’ denota la negligenza “. Il 30 dicembre del 2016 la Krea aveva ottenuto l’aggiudicazione definitiva dell’appalto per un importo di 1 milione e 535 mila euro, con la consegna dei lavori a marzo 2017. Il tutto avveniva in assenza della stipula del contratto in quanto l’amministrazione comunale decideva di bloccare la procedura per il non raggiungimento dell’adeguato grado sismico. E’ iniziata una discussione vivace tra comune ed impresa su un eventuale indennizzo  riguardante il danno  subito dalla Krea con distanze incolmabili: Palazzo Spada quantificava il danno in 12 mila euro , l’impresa ne chiedeva oltre 220 mila. Nell’ottobre scorso l’amministrazione comunale revocava l’aggiudicazione, richiamando anche il parere della Soprintendenza . A quel punto la Krea Costruzioni si rivolgeva ai giudici del Tar che con decisione di questi giorni ha riconosciuto un danno nei confronti dell’impresa di quasi 130 mila euro. Una bella botta per le casse del Comune con possibili rischi di aggiungere, cosa del tutto ipotetica, anche un possibile danno erariale. Ma questo capitolo competera’ alla Corte dei Conti verificarlo. Ora al Comune di terni resta la possibilita’ di ricorrere in appello presso il Consiglio di Stato.