La vigilia di Draghi a Città della Pieve, nel casale di famiglia in attesa di un accordo sul Quirinale

L’ identikit di Mister X, l’uomo che la prossima settimanale potrebbe diventare il tredicesimo Capo del Stato, è ancora assai confuso. Ora che Berlusconi ha fatto un passo indietro si capirà come il centrodestra uscirà dall’impasse e quanto è solido il centrosinistra. Di certo a meno di quarantotto ore dall’ inizio della corsa per il Colle, sembra ormai certo che il traguardo non è a portata di mano. Mario Draghi resta comunque il grande favorito, anche se c’è un fronte trasversale che sottotraccia lavora contro questa ipotesi. Per restare fuori dai chiacchiericci romani e dai Palazzi della politica, Mario Draghi si è ritirato nel casale di famiglia a Città della Pieve, rendendo plastica la distanza dalle mosse dei leader di partito dopo il ritiro di Silvio Berlusconi. Sulle colline della Val di Chiana i rumori forti e confusi arrivano smorzati e l’attesa è più dolce. Il messaggio indiretto di Draghi resta sempre lo stesso: la bussola è la Costituzione. Non tocca a lui stringere quel patto di legislatura  che dovrebbe semmai consentirgli il “trasloco”  al Quirinale. Così come non spetta al premier scegliersi il successore. Ovviamente Draghi, pur mostrandosi sereno e distaccato, da Città della Pieve segue le dinamiche romane avendo chiari i problemi innescati dal suo nome e avverte lo scarso entusiasmo che la sua disponibilità, mai ufficialmente dichiarata, solleva dentro una buona parte della maggioranza di governo.