A Orvieto in svendita l’ex ospedale

ORVIETO – Per chi volesse fare un investimento a Orvieto, si è presentata una nuova opportunità: si tratta dell’ex ospedale pubblico situato in piazza Duomo. L’edificio, considerato uno dei palazzi più importanti e prestigiosi di Orvieto, viene venduto a 538 euro al metro quadrato. La Regione ha pubblicato il bando per la vendita del palazzo che fin dal Medioevo era stato l’ospedale della città. Confermata la valutazione di 3 milioni e mezzo di euro per i 6500 metri quadrati dell’immobile a cui si deve aggiungere la superficie scoperta del giardino e l’ex reparto di Pediatria che ha una superficie di quasi 900 metri e viene venduto a parte a 950 mila euro. Certo che poi ci sono i costi di ristrutturazione, che potrebbero portare a un raddoppio del valore di acquisto. Con il ricavato della vendita dell’edificio la Regione intende realizzare il Palazzo della salute all’interno della ex caserma Piave. Tra le possibili destinazioni d’uso, secondo l’architetto Maria Luisa Morina della Asl che ha effettuato la stima dell’immobile, una potrebbe essere quella di un albergo di alta gamma da novanta camere cui se ne potrebbero aggiungere altre cinquanta da realizzare nell’ex reparto di pediatria, che potrebbero essere rivolte a una fascia magari più bassa. «Il fatto che attualmente a Orvieto – spiega il sindaco Giuseppe Germani – ci siano in vendita vari alberghi non significa che non esista lo spazio di mercato di un operatore che possa collocarsi in segmento di lusso. La vendita del palazzo ci consentirà di realizzare il Palazzo della Salute in cui saranno accorpati tutti i servizi territoriali della città e anche del territorio», spiega il direttore generale della Usi, Imolo Fiaschini. C’è chi invece propone di realizzare un centro per anziani, come sostiene Gianni Mencarelli, del Tribunale del malato, il quale afferma: «Ci sono 12401 anziani over 65 nel comprensorio orvietano di cui 100 invalidi. Sono 5437 solo ad Orvieto ed impongono una riflessione seria e non solo delle promesse. Riceviamo sempre più segnalazioni negli sportelli del Tribunale del malato circa i disagi degli anziani dimessi dall’ospedale dalla fase acuta che non trovano strutture di ricovero nel territorio se non a pagamento con costi che superano i 3000 euro al mese che nessuno può permettersi».

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