Assisi, Confindustria Umbria conferma alla guida Ernesto Cesaretti: “Ecco i tre progetti per rilanciare l’Umbria”

ASSISI – L’Assemblea annuale di Confindustria Umbria, riunita al teatro Lyrick di Santa Maria degli Angeli, ha confermato con voto unanime Ernesto Cesaretti alla guida della Associazione regionale. Cesaretti, ancora per i prossimi due anni presidente dell’associazione degli industriali, ha tenuto una relazione che ha aperto con un  messaggio positivo: “la ripresa dell’economia – ha detto – è  avviata e per il 2015 la crescita si avvicinerà allo 0,8% e per il prossimo anno sarà di circa un punto e mezzo”.

I tre progetti per rilanciare l’Umbria “Stare nel futuro”, per creare un ecosistema della creatività, “Il mondo a portata di mano”, per rafforzare la dimensione globale delle imprese, “La Fabbrica dei valori”, per focalizzare la cultura d’impresa sulla sostenibilità: sono questi i tre progetti, illustrati da Cesaretti, che Confindustria Umbria intende sostenere e sviluppare nel prossimo biennio come “nuovo modo di agire” per “aiutare le imprese ad essere più moderne, globali e competitive”.

I tre progetti, presentati “non solo per l’industria ma per l’Umbria”, ha spiegato Cesaretti, “rispondono all’esigenza di predisporsi con intelligenza al cambiamento per non subirlo”. Quella di “innovare” è l’unica ricetta secondo il presidente di Confindustria Umbria per “stare nel futuro”.

Cesaretti ha ricordato che l’Italia è tra i Paesi europei che investono meno in ricerca e sviluppo: 350 euro a testa. “L’Umbria è indietro rispetto alla media nazionale – ha sottolineato – e l’incidenza della spesa in ricerca sul Pil è inferiore all’1%, e ci colloca al 14esimo posto nella graduatoria regionale”. Per avere “il mondo a portata di mano”, ha aggiunto Cesaretti, “bisogna andare verso il mondo, far sì che il mondo venga da noi ed essere riconoscibili con un brand del territorio forte”. Esportazioni, multinazionali ed affermazione del brand sono quindi le tre aree interessate da questo secondo progetto. Con beni esportati per tre miliardi e mezzo di euro, l’Umbria è al 16 posto nella classifica nazionale, ed incide per meno dell’1% sul totale delle vendite
all’estero. Il peso delle esportazioni sul PIL è del 18%, 6 punti percentuali sotto la media italiana. “Con un approccio rinnovato e più efficace – ha detto Cesaretti – intendiamo aumentare del 50% il numero di imprese abitualmente esportatrici, e portare al 22% il contributo dell”export sul Pil”.

Il faro che “orienterà” l’agire di Confindustria e “non farà perdere la rotta” è infine quello della cultura d’impresa, “intesa come fonte di crescita e di progresso”. Con questo terzo progetto, Confindustria vuole far perno intorno al concetto di “economia circolare”. “Il profitto conta – ha commentato Cesaretti – ma conta pure prendersi cura del pianeta”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.