Assisi, cordoglio del sindaco Proietti per la morte di Graziella Viterbi, ebrea salvata dagli Assisani

ASSISI – Il sindaco Stefania Proietti, a nome dell’Amministrazione Comunale e della Città tutta, esprime profondo cordoglio per la morte di Grazia Viterbi, la donna ebrea che ad Assisi ha trascorso gli anni dell’adolescenza e giovinezza per sfuggire alla persecuzione razziale.

“Graziella Viterbi è uno degli oltre 300 ebrei salvati nella città di San Francesco grazie al Vescovo Nicolini, al segretario Don Aldo Brunacci e a religiose, religiosi e cittadini assisani come i tipografi, padre e figlio, Luigi e Trento Brizi, uniti in una rete clandestina di assistenza e da uno straordinario coraggio che li fece mettere a rischio la propria vita per salvare quella di altri perseguitati” ha dichiarato il sindaco Stefania Proietti, che ha conosciuto e incontrato Graziella Viterbi in diverse occasioni legate al Museo della Memoria, l’ultima delle quali la visita di Papa Francesco nel 2013.

Graziella arrivò ad Assisi nell’ottobre del 1943 con il padre, la madre e la sorellina Myriam di appena 10 anni. Nella città di San Francesco acquisirono la loro seconda identità, diventando la famiglia Vitelli di Lecce: “E’ stata Graziella a raccontare, tra le altre vicende, del Podestà di Assisi, Arnaldo Fortini, e di come li incontrò a casa propria: poteva denunciarli e invece nascose i loro effetti personali. Questo particolare mi ha sempre profondamente colpito nella storia dei Giusti di Assisi, oggi più che mai dal momento che ricopro la carica di Sindaco”

“E’ grazie anche a lei, una delle ultime testimoni viventi del ruolo che Assisi ebbe nella salvezza di tanti ebrei, che la nostra città è stata insignita, nel 2004, della medaglia d’oro al merito civile – ricorda il sindaco – che ci fa essere orgogliosi di appartenere ad una Città che si è distinta per atti umanitari che consentirono la salvezza di ebrei, perseguitati politici, profughi e sfollati, ad una Città, non dobbiamo mai dimenticarlo, che è stata splendido esempio di amore per il prossimo e di solidarietà ai popoli.”

“Ho portato il mio saluto personale a uno dei figli di Graziella, Benedetto, che ho conosciuto anni fa e che ho invitato a farci nuovamente visita: gli ho ricordato quell’immagine indelebile del lungo e straordinario dialogo che Graziella ebbe con Papa Francesco al quale potemmo assistere nel Santuario della Spoliazione durante la visita del 4 ottobre 2013”.

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