Assisi, il Cardinale Bassetti visita l’Istituto Serafico
ASSISI – Giornata ricca di emozioni quella che si è vissuta ieri all’Istituto Serafico di Assisi. Una chiesa gremita ha accolto il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) giunto ad Assisi per incontrare, per la prima volta, i bambini e i ragazzi disabili dell’Istituto, noto per essere un’eccellenza nel campo della riabilitazione di giovani con disabilità plurime di tipo sensoriale, fisica e mentale e della ricerca medico-scientifica. Ad attenderlo Francesca Di Maolo Presidente dell’Istituto Serafico di Assisi e ad accompagnarlo il Vescovo Mons. Domenico Sorrentino.
Un bel regalo quello che il Cardinale Bassetti – eletto Presidente della CEI nel maggio 2017 – ha voluto fare ai ragazzi ospiti della struttura, ai famigliari e a tutti gli operatori del centro di riabilitazione che, giornalmente, affrontano la difficile situazione della disabilità.
“Desidero innanzitutto ringraziarvi per l’accoglienza che mi avete riservato. Venendo qui ho potuto respirare un clima di fraternità. Siete una bomba atomica di amore e all’Istituto Serafico di Assisi ce ne è un potenziale infinito – ha dichiarato il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI – Infinito perché di amore vero esiste solo quello che Dio trasmette alle sue creature e qui questo amore si respira pienamente si trasforma in gioia, sentimenti di fraternità e accoglienza. Tutte le creature, grandi o piccoli, in una condizione o in un’altra hanno la stessa dignità perché sono tutti figli di Dio. Stando con voi ho appreso il vero significato del Cantico delle Creature: ciascuno di noi uomo o donna, giovane o anziano, sano o malato è una nota di un unico concerto di lode a Dio delle sue creature. Ma per far un concerto servono tutte le note e Dio ha bisogno di tutto noi affinché l’armonia di questo concerto che si innalza al cielo sia completo e totale. Tutti voi siete una nota meravigliosa di questo concerto a Dio”.
In compagnia della Presidente Di Maolo, il Card. Bassetti ha visitato alcuni spazi dell’Istituto tra cui i laboratori di arteterapia e musicoterapia, inseriti nei percorsi riabilitativi dei ragazzi; la stanza plurisensoriale e gli spazi interni riservati a momenti di svago e gioco; la palestra e le piscine utilizzate per l’idrokinesiterapia e il Parco Sensoriale all’interno del quale viene svolta l’ortoterapia.
“Eminenza, siamo onorati di averla ospite al Serafico. La sua visita qui oggi acquista un valore profondo, una testimonianza di amore nei confronti dei ragazzi di cui ci prendiamo cura. – ha esordito Francesca Di Maolo, Presidente dell’Istituto Serafico di Assisi – Troviamo sempre riduttivo presentarci solo come un centro sanitario. Il nostro lavoro non è mai solo un atto tecnico di cura ma, prima di ogni cosa, è un atto umano. Oggi lei ha di fronte medici, infermieri, terapisti, educatori, operatori socio sanitari, amministrativi, cuochi, tecnici, addetti alle pulizie, volontari. La loro professione, per usare le Parole di Giovanni Paolo II, li vuole “custodi e servitori della vita” perché la loro attività, significa servire la vita nella sua totalità. Abbiamo la consapevolezza che, nella concretezza della nostra missione quotidiana, la dignità delle persone di cui ci prendiamo cura da mera enunciazione può diventare una parola viva”.
Al termine, il Presidente della CEI Card. Bassetti – sensibile alle problematiche dei giovani e attento ai temi sociali – si è intrattenuto a lungo con i ragazzi e i loro famigliari, ascoltando le loro storie e rivolgendo parole di conforto, speranza e incoraggiamento come nel caso di una mamma che ha voluto raccontare la sua esperienza all’Istituto Serafico di Assisi, un luogo del cuore dove si torna a respirare un po’ del profumo di casa: “ Per raccontare il percorso mio e di mio figlio all’interno del centro dovrei utilizzare tante parole, tutte diverse tra loro: dolore, fatica, nostalgia, sconfitta e conquista. All’Istituto abbiamo intrapreso un percorso non facile ma sentivo che potevo fidarmi e, soprattutto, affidarmi. Oggi – prosegue la mamma nel racconto – quando incrocio lo sguardo di ogni educatore, terapista, medico o insegnante i nostri occhi sorridono come se in un attimo rivivessimo i tanti momenti difficili ed ora non possiamo che sorridere davanti a questo ragazzo sereno. Per questo, un’altra parola che scelgo di utilizzare è Rinascita”. Il Cardinale ha voluto, inoltre, complimentarsi con i medici e tutti gli operatori sanitari che, con impegno e amore, si prodigano affinché i ragazzi e i loro cari siano assistiti secondo i migliori standard qualitativi.
Nel tardo pomeriggio, prima di lasciare la città umbra, il Presidente della CEI ha preso parte all’inaugurazione del nuovo anno accademico della Scuola Socio-Politica della diocesi di Assisi “Giuseppe Toniolo”, economista e leader storico dell’impegno sociale dei cattolici, tenendo una relazione su “Il lavoro: vocazione umana e dimensione spirituale”, in continuità con la 48° Settimana Sociale di Cagliari. Per l’anno 2018, il programma delle lezioni è incentrato interamente sul tema del lavoro, in quanto espressione primaria della dignità della persona e che consente la sua realizzazione personale e familiare, nonché la sua partecipazione alla vita sociale e alla costruzione del bene comune.
ISTITUTO SERAFICO DI ASSISI
Il Serafico, fondato nel 1871, è un modello di eccellenza italiana ed internazionale nella riabilitazione, nella ricerca e nell’innovazione medico scientifica per i ragazzi con disabilità plurime. Convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale per trattamenti riabilitativi residenziali, semiresidenziali ed ambulatoriali, il Serafico accoglie e cura ogni giorno 150 pazienti, provenienti da tutto il territorio nazionale, per un totale di 10.895 trattamenti riabilitativi e 12.322 trattamenti educativi-occupazionali all’anno (dati 2015). In una superficie complessiva di circa 10.000 mq, posta su di un’area di 40.000 mq, sono disponibili 82 posti letto in regime residenziale, 2 posti letto in regime semi-residenziale, oltre ad un servizio ambulatoriale e di valutazione diagnostica-funzionale. Le persone al servizio degli utenti sono 267: circa 170 tra collaboratori e dipendenti e un centinaio di volontari, che mettono in campo non solo capacità e competenze, ma anche un “capitale di umanità” in grado di entrare in sintonia con i pazienti.