Ast, Marcelli (Fim) dipinge un’azienda a due facce dove l’organizzazione non supporta il cambiamento

TERNI – “Mai come in questo momento l’Ast necessita di una organizzazione che supporti il cambiamento”. Lo dice il segretario regionale della Fim Cisl, Riccardo Marcelli secondo cui “l’Azienda è piena di ordini di acciaio inossidabile. Un po’ meno di black. Forse anche nella Divisione Materials di ThyssenKrupp in pochi si aspettavano che in una manciata di mesi si sarebbe rimesso a posto il processo ordini-produzione con i clienti che stanno mostrando fiducia e con le maestranze che a tutti i livelli stanno dimostrando maturità e coscienza per l’Azienda in cui lavorano”. Per Marcelli, però, “i servizi accessori debbono necessariamente aiutare e sostenere il processo produttivo e commerciale”.
“Con Astory l’Azienda sta dando un segnale di interesse verso i lavoratori – prosegue il segretario regionale della Fim Cisl – Questo segnale sembra andare in contrapposizione con la gestione quotidiana di chi ci lavora: la Fabbrica delle persone è triste, con un processo di cambiamento che rischia di essere troppo burocratizzato. Un contrasto che disorienta i dipendenti, i fornitori e i clienti. L’affidabilità deve passare attraverso una corretta e puntuale organizzazione e gestione interna. Non possiamo distruggere le competenze, cancellare l’autostima, ledendo a volte pure la dignità di operai impiegati e quadri. Il rischio – conclude Marcelli – è che l’Azienda si presenti come il signor Hyde e che i lavoratori ci vedano il dottor Jekyll”.

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