Bastia Umbra, Degli Esposti: “Volevano “qualcosa di sinistra” e Raspa gli fa sentire qualcosa di democristiano”

BASTIA UMBRA – Catia Degli Esposti va all’attacco di Raspa: “La candidatura a sindaco del centrosinistra di Lucio Raspa è nata sulla spinta, si dice, di una lista espressione del mondo dei commercianti, dell’imprenditoria e dell’artigianato di Bastia, che vorrebbe abbracciare tutta la città. Pretesa che però non può essere condivisibile da tutti, perché strumentale a un preciso partito”.

“Persone rispettabili, che hanno voluto esprimere il disagio di categorie sociali trascurate approdando alle rive del Pd, purtroppo dopo aver dimenticato di essere stati colpiti duramente da dodici anni di politiche fiscali dei governi Monti – Renzi – Gentiloni, tanto che non si contano le chiusure delle loro attività ed i debiti contratti con un fisco rapace. Nel dibattito sul confronto tra i quattro candidati sindaco promosso dalla Confcommercio il tema del commercio era ovviamente presente; un settore, questo, in grande difficoltà, ridotto in tale condizione dalle liberalizzazioni totali di Prodi e Bersani e dal proliferare della grande distribuzione favorito dalla Regione Umbria, con la sua forza gigantesca per gli interessi edilizi ad essa collegati”.

“Molti del Pd tenevano in gola la voglia di urlare a Raspa: “Dicci qualcosa di sinistra”, come Nanni Moretti un giorno gridò a Massimo D’Alema, senza avere risposta. La confusione di allora è pari a quella di oggi. Il loro candidato sindaco, però, pur dichiarandosi “laico e di sinistra”, una qualche risposta l’ha data: tra la sorpresa generale, ha ammesso candidamente: «Io vi posso far sentire soltanto “qualcosa di democristiano”», snocciolando così una frase di S. Francesco, incautamente tirato in politica, troppo simile a quello inventato, costruito, manipolato nella sala stampa del Sacro convento di Assisi, piena zeppa di ultrasinistra radicale presente anche tra il pubblico della serata.
Quei fan dell’ultrasinistra oggi ricomparsi accanto ai “revisionisti” del Pd, perché, dicono, vogliono combattere il fascismo (che è morto) ricorrendo ai metodi dei fascisti di un tempo e normalizzare le menti. Da queste persone non ci sarà alcun aiuto credibile, solo parole, ambiguità, doppiezza. Con tutta la buona fede che a volte i militanti possono mostrare localmente, il Pd si batte quasi esclusivamente per l’immigrazione ad ogni costo, per i porti aperti a tutti quelli che vogliono arrivare via mare, per lo ius soli, il mondialismo, le case popolari ai rom morosi, per “più Europa e meno Italia”, (frase usata anche dal forzista Tajani), per difendere il maxi stipendio dato dalla Rai a Fabio Fazio, eminenza dell’agit-prop della sinistra televisiva. Cari commercianti, prima siete stati ingannati ed ora venite accarezzati”.