Bastia Umbra, scontro sui rifiuti

BASTIA UMBRA – È stata discussa durante la seduta del consiglio comunale del 20 gennaio 2016 la mozione del Movimento 5 Stelle riguardante la gestione della raccolta rifiuti. Con oggetto “GESENU S.P.A., GEST S.P.A.”, la proposta intendeva sollecitare la giunta a valutare ogni azione legale al fine di risolvere il contratto con Gest o quantomeno la sua revisione a seguito delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’azienda negli ultimi tempi. «I recenti provvedimenti di interdittiva antimafia dell’ex prefetto di Perugia nei confronti delle soc. Gest S.p.a. e Gesenu S.p.a.» dichiarano i pentastellati  «hanno aperto una crepa importante nel consolidato sodalizio di interessi tutt’altro che pubblici, suggellato da un contratto a lunga scadenza (2024!) tra queste società ed i comuni dell’ATI 2, contratto che impedisce di fatto ai cittadini di avere un serio risparmio sulla TARI e una maggiore tutela dell’ambiente». Il consiglio comunale, che nella seduta di dicembre aveva rinviato la discussione provocando dure reazioni nel M5S, ha accolto favorevolmente la mozione «modificando tuttavia alcuni passaggi» relativi a modificare quello che poteva sembrare uno scarso impegno dell’amministrazione comunale. La mozione è stata approvata a maggioranza, con l’astensione di Simona Carosati (erroneamente a quanto comparso sulla stampa) e nonostante il voto contrario del PD che è stato prontamente tacciato dai pentastellati di rappresentare «un’obsoleta macchina da guerra, retroguardia del gruppo dirigente perugino, architetto e costruttore dell’attuale “marchingegno rifiuti”». Non ci sta il capogruppo piddino, Pasquale Borgarelli, che replica «Chi non ha svolto la funzione di controllo che il ruolo gli impone,  non può ora affidarsi a improbabili azioni legali. Tutti i provvedimenti relativi alle modifiche contrattuali tra amministrazione e Gesenu sono stati approvati dalla maggioranza con voto favorevole del M5S».

 

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