Città di Castello, dibattito su “Salute e territorio” con i membri della zona sociale 1

 

CITTA’ DI CASTELLO – Giovedì 13 giugno, la meravigliosa sala della Biblioteca Comunale di Città di Castello è piena di persone, il clima è familiare e sorridente, gli interventi si susseguono con la volontà di dare un contributo perché tutte le proposte e i punti di vista possano emergere in modo positivo e collaborativo, nel corso dell’evento “Con gli occhi della gente. Salute e territorio”

Il progetto “di rilevanza locale” Link up di cui si presentavano i risultati, è riuscito a connettere in modo attivo i tredici partner istituzionali[1], ma soprattutto ha visto la partecipazione di oltre 100 donne e uomini del territorio e di numerosi professionisti dei servizi sociali e sanitari. I progetti pilota rivolti alle persone che sono in cura per lasciarsi la dipendenza alle spalle, hanno coinvolto oltre venti utenti che hanno sperimentato come rafforzare le proprie potenzialità e talenti, attraverso l’efficacia di servizi innovativi quali l’estetica sociale e l’apprendimento delle pratiche di Qigong.

A tutti verrà consegnato l’attestato di partecipazione, un riconoscimento e un simbolo tangibile di gratitudine per aver dedicato tempo, idee e passione alla salute della comunità come bene comune.
Il progetto nasce, su input dell’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Città di Castello Bassini, per identificare nuovi modi per prevenire e rispondere ai sempre più preoccupanti fenomeni riguardanti le vecchie e nuove forme di dipendenza: le tossicodipendenze, le ludopatie, le nuove forme di addiction da tecnologie digitali. L’APS C’entro!, raccogliendo la sfida, ha realizzato, grazie al co-finanziamento della Regione Umbria, un progetto ove capillarmente gruppi diversi di cittadini, potessero fermarsi a riflettere sui problemi e sulle loro possibili soluzioni, ma soprattutto potessero identificare e segnalare le risorse del territorio su cui contare per poter promuovere la salute in senso ampio delle diverse comunità locali.
Come tutte le buone ricerche-intervento, il progetto si è trasformato facendo, seguendo ed ascoltando le indicazioni e le intuizioni dei partecipanti. Chi è portatore dei problemi e dei bisogni, detiene solitamente anche le chiavi delle soluzioni. Basta saper ascoltare. Gli ingredienti e le ricette raccolte negli innumerevoli incontri e restituite in modo rigoroso ma semplice e intuitivo, attraverso tecniche di analisi tra cui il data mining, evocano proprio il territorio e i suoi abitanti come risorse su cui investire attraverso la valorizzazione dei valori, dei luoghi, della cultura di solidarietà, che permane, sebbene incrinata nell’efficacia, dalla atavica ritrosia a collaborare e fare rete tra attori. La ricerca di socialità attiva e di riscoperta della bellezza di luoghi e persone e tutte le proposte di miglioramento identificate, nonché l’analisi dei bisogni e problemi dal punto di vista di studenti, pensionati, cittadini donne e uomini, saranno consegnate alle istituzioni e ai partner come patrimonio della conferenza di zona e dei tavoli istituzionali.  Molte proposte e nuove idee da sviluppare sono emerse dal confronto del 13 giugno.

100 e più volte grazie a tutti e tutte! Fa bene al cuore sapere che ci sono problemi ma anche così tante risorse.

[1]otto Comuni della Zona sociale, la USL con il Distretto e il SerT, lo SPI CGIL, le Farmacie Tifernati, l’IIS Cavallotti, la Croce Rossa Italiana di Città di Castello, la Onlus CSA Arezzo