Commissione antimafia del Consiglio regionale: “Puntare sulla prevenzione”

PERUGIA – “Puntare sulla prevenzione, prevedendo risorse utili per la formazione del personale che opera nelle istituzioni. Necessario un più diffuso ed ampio confronto a livello territoriale. Oltre a monitorare il fenomeno delle infiltrazioni malavitose e mafiose, fare anche attenzione all’alcolismo giovanile, alle ludopatie e alla microcriminalità. Le Forze dell’ordine, per il presidio del territorio, avrebbero bisogno di ulteriore personale e mezzi. Massimo coinvolgimento del prezioso mondo dell’associazionismo. Guardare con estrema attenzione ai reati ambientali”. Sono alcuni passaggi emersi a Palazzo Cesaroni dagli interventi del presidente di Anci Umbria e di alcuni Sindaci e amministratori locali invitati in audizione presso la Commissione d’inchiesta su criminalità e infiltrazioni mafiose, presieduta da Giacomo Leonelli, in merito al ruolo delle istituzioni in tema di contrasto all’illegalità nel territorio regionale.

L’incontro odierno ha fatto seguito a quello dello scorso mese di luglio con le associazioni (Libera-Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Cittadinanzattiva, Legambiente e Mente Glocale) che fanno parte dell’Osservatorio regionale sulle infiltrazione mafiose e l’illegalità. Nell’introduzione dell’audizione, il presidente Leonelli, dopo aver rimarcato l’importanza dell’Osservatorio ha detto che compito della Commissione è quello di “utilizzare ogni lente di ingrandimento possibile per contrastare l’illegalità e mettere a disposizione degli amministratori locali strumenti idonei ed innovativi. Con le Amministrazioni comunali – ha detto il presidente – vanno concertate le azioni da mettere in campo. Insieme dobbiamo puntare al rafforzamento dell’identità dell’Umbria quale terra di legalità e contrasto ad ogni tipo di infiltrazioni malavitose e mafiose”.

Il presidente dell’Anci Umbria, Francesco De Rebotti (sindaco del Comune di Narni) ha definito “importante questa opportunità di ragionare insieme sul tema del contrasto alla criminalità organizzata, allargandolo però in maniera più ampia a tutti I temi che riguardano la legalità. Il ruolo dei Comuni è anche quello di fungere da centralina di controllo del territorio. Insieme alla Regione dobbiamo intraprendere un percorso che parta dall’aspetto formativo ed educativo. Le amministrazioni comunali, rispetto al tema della legalità, sono impegnate su più versanti e soprattutto in collaborazione con le associazioni presenti sul territorio. I riferimenti principali sono rappresentati dai ragazzi, dalla scuola perché è da questo ambito che bisogna approfondire, in maniera formativa ed educativa, il tema della legalità. L’aspetto più complesso e delicato è rappresentato dal contrasto alle infiltrazioni mafiose. Queste sono azioni da portare avanti all’interno di regole precise, per quanto attiene agli appalti e gli affidamenti dei lavori. È chiaro che le informazioni e la percezione rispetto a cosa si muove nel nostro territorio rappresentano un’altra fonte importante da mettere a disposizione per un lavoro comune tra istituzioni, Forze dell’ordine e, se necessario, la magistratura. Dobbiamo capire bene chi si affaccia ed investe nel territorio, capire la provenienza delle persone e dei capitali. Ma c’è anche una parte importante, rispetto alla legalità e al rispetto delle regole, che riguarda l’ambito ambientale e forme devastanti dei territori stessi. In tema di rifiuti, soprattutto nel territorio ternano esistono fenomeni di abbandono di rifiuti, spesso anche pericolosi, come eternit, su cui le amministrazioni locali faticano a contrastare il fenomeno. Il territorio non è abbastanza sorvegliato. E non ci hanno certamente aiutato le fasi della riorganizzazione della macchina pubblica con la scomparsa di alcune figure di presidio. Oggi tutto questo è affidato alla buona volontà delle amministrazioni comunali, del Corpo forestale dello Stato (in via di trasformazione) e seppure ogni Comune si stia organizzando anche con il volontariato, il fenomeno non viene segnalato in calo. I Comuni dell’Umbria garantiscono la propria disponibilità e piena collaborazione con la Regione su questo tema della sicurezza e della legalità, certi che va implementato l’aspetto formativo ed educativo interessando le scuole con progetti di educazione alla legalità. Per il resto i Comuni continueranno ad esercitare un ruolo di sentinelle, sia per il rispetto delle regole che per situazioni particolari che dovessero affacciarsi sul territorio”. Dopo gli interventi dei sindaci ed amministratori locali presenti (Giacomo Chiodini-sindaco Comune di Magione, Cristhia Falchetti Ballerani- assessore Comune di Terni, Angelo Larocca-sindaco Comune di Monteleone di Orvieto, Stefania Proietti-sindaco Comune di Assisi, Rita Cecchetti-vice sindaco Comune di Gubbio, Alfio Todini-sindaco Comune di Marsciano) sono interventuti I consiglieri regionali Andrea Liberati (M5S), Attilio Solinas (Pd) e Silvano Rometti (SeR). Il capogruppo pentastellato ha evidenziato che “non si riesce ad andare alla radice del problema.

La scomparsa di non poche piccole e medie imprese sane – ha detto – è soltanto in parte dovuta alla crisi degli ultimi anni, in larga parte questa situazione è legata alla presenza di attività che, spesso, hanno fatto della mafiosità il loro segno distintivo. Ma anche alle mega coop, che si aggiudicano gli appalti al massimo ribasso. Mancano i controlli da parte degli enti preposti e i dipendenti pubblici che fanno rispettare fino in fondo la legalità spesso, invece di essere premiati, vengono messi da parte”. Per Solinas “il futuro si gioca sul controllo del territorio. È necessario incrementare i controlli attraverso la cultura della legalità e della denuncia. È importante promuovere incontri tra tutti i soggetti al tema della sicurezza. Puntare con forza su prevenzione e formazione”. Rometti ha detto che “il tessuto associativo e la capacità aggregativa dei cittadini è determinante per garantire la legalità e respingere fenomeni di infiltrazioni malavitose. Le Circoscrizioni, previste fino a qualche anno fa nelle città più grandi, tra le quali Perugia, rappresentavano una risposta importante a questi fenomeni. Oggi va particolarmente coinvolto il mondo dell’associazionismo

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