Nuovi confini per l’Umbria? Due Comuni del Lazio rimettono in gioco l’ipotesi

L’Umbria guarda con interesse e curiosità a quanto sta avvenendo in alcuni comuni delle due province confinanti del Lazio, Rieti e Viterbo. Proprio alle porte della nostra regione si sta per innescare una miccia che potrebbe portare a rimettere in discussione i confini umbri, con l’annessione di uno o due Comuni al nostro territorio. Per il momento sembra che si stia ragionando quasi di fantapolitica ma si tratta comunque di un’ipotesi che potrebbe prendere forma proprio in queste ore.

L’Umbria al momento resta alla finestra per vedere come andrà a finire. Per venire alla questione, nel Comune reatino di Amatrice e in quello viterbese di Acquapendente è in corso una insolita “agitazione” per via di alcune scelte operate dalla Regione Lazio in tema di sanità. Si tratta per la verità quasi di una rivolta, tanto che questa sera ad Amatrice si deciderà se indire un referendum per staccarsi dal Lazio.

Stesso percorso sarebbe intenzionato a intraprendere Acquapendente che si trova a confine con l’Umbria e la Toscana. Ad Amatrice, in particolare, non sono andate già certe scelte operate dal commissario straordinario alla Sanità della propria regione quali, tra l’altro la riconversione del locale ospedale “Grifoni” in Casa della Salute. Contro questo provvedimento oggi il sindaco ha firmato la delibera per impugnarlo davanti al Tar. Situazione analoga ad Acquapendente.

Se la questione non dovesse rientrare, i due Comuni potrebbero chiedere l’annessione ad altra regione a vantaggio, forse, dell’Umbria. L’ultimo caso in cui un Comune laziale aveva chiesto di unirsi alla nostra regione risale al 2008. A Leonessa fu indetto un referendum che però non passò per mancato raggiungimento del quorum.

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