Cultura, arte e spettacolo, Bori e Bettarelli (Pd): “Nuovi strumenti e sostegni straordinari”

PERUGIA – “Torniamo a produrre e consumare cultura, in piena sicurezza. Sostegni straordinari e nuovi strumenti per il settore dell’arte, dello spettacolo e dell’impresa creativa della nostra regione, un comparto che crea ricchezza e che dà lavoro a migliaia di persone”. A chiederlo in una mozione i consiglieri regionali Tommaso Bori e Michele Bettarelli (Partito Democratico), auspicando dalla giunta regionale “un impegno concreto ed efficace per chi ha dato lustro negli anni all’Umbria, regione geograficamente piccola ma dall’altissimo profilo culturale e simbolico”.

“L’Umbria – spiegano Bori e Bettarelli – è caratterizzata da un fiorente tessuto culturale, ricco di associazioni e operatori che vanno dal grande evento internazionale ai preziosi appuntamenti locali. Realtà come Umbria Jazz, il Festival dei Due Mondi, il Festival Internazionale del Giornalismo hanno contribuito alla crescita di numerose professionalità, facendo dell’Umbria un importante hub di produzione e fruizione artistica. Il tutto avvalorato dalle tante istituzioni culturali presenti, come l’Università degli Studi, l’Università per Stranieri, l’Accademia di Belle Arti e i Conservatori. In questo comparto hanno trovato occupazione molte professionalità: prima della pandemia erano registrate 31 industrie culturali per 1337 addetti, a cui aggiungere i professionisti della comunicazione e i produttori di beni e servizi che vi gravitano intorno. Oltre all’amplissimo settore degli artisti indipendenti e delle produzioni locali, che non fanno parte di teatri e che contribuiscono a far crescere i territori con il loro fondamentale contributo”.

“La pandemia ha bloccato tutto – proseguono i consiglieri – ed ecco, quindi, la necessità di un nuovo modello di fruizione di beni culturali, musei, teatro, musica, cinema. Il Governo sta facendo la sua parte con fondi e stanziamentiper sostenere l’emergenza del settore, che al momento contano già 130 milioni di euro disponibili, che coprono anche i lavoratori intermittenti e le partite iva. Altri 20 milioni andranno ai professionisti esclusi dal Fondo unico dello spettacolo. Sospese poi le scadenze tributarie specifiche e il versamento dei premi assicurativi per chi gestisce teatri e sale da concerti. Un importante impianto di aiuti, dunque, e la Regione deve fare altrettanto, anche andando a ripensare alcuni format tradizioni”.

“Anche la Regione Umbria faccia la sua parte – propongono, in questo senso, Bori e Bettarelli  – con la possibilità di riscoprire la modalità drive-in per il cinema, mentre per il ritorno del teatro all’aperto con l’utilizzo di spazi già esistenti, con location che meglio si adattano alle mutate esigenze. Va istituito subito un fondo regionale di solidarietàper la cultura, accompagnato da agevolazioni, sgravi fiscali e recupero dei costi SIAE. Utile dialogare con il Governo per la piattaforma online di digital tour per la messa in onda di spettacoli musicali, teatrali e performance artistiche dal vivo, attraverso l’utilizzo da parte degli artisti e dei lavoratori dello spettacolo di spazi oggi vuoti come teatri e cinema. E una piattaforma on demand che raccolga tutti gli spettacoli fin qui realizzati in Umbria. A coordinare il tutto servirà è necessario istituire una “Consulta regionale permanente” come luogo di confronto, studio e progettazione”.