Discipline del benessere, passa la proposta di legge

Approvata all’unanimità dall’Aula di Palazzo Cesaroni la proposta di legge di iniziativa del consigliere Oliviero Dottorini (Idv) sulle “Discipline del benessere e bio-naturali”.

La proposta interviene su quelle discipline che hanno come finalità il mantenimento o il recupero dello stato di benessere della persona, ai fini del miglioramento della qualità della vita. Si tratta di pratiche fuori dai servizi erogati attualmente dal sistema sanitario regionale.

Nel sottolineare la necessità e l’opportunità di predisporre una regolamentazione regionale per un settore del tutto nuovo, il relatore in Aula della proposta di legge, Massimo Buconi (presidente della Commissione Sanità e Servizi sociali) ha evidenziato “l’importanza di riconoscere le peculiarità originali e la dignità di tali pratiche, prevedendo strumenti e procedure per assicurare un corretto e professionale esercizio di esse, anche al fine di tutelare un’utenza in crescita. Pur avendo ciascuna riferimenti culturali, dinamiche e tecniche di intervento diversi, tali pratiche condividono alcuni principi fondamentali, tra i quali merita particolare evidenza il cosiddetto approccio olistico alla persona: esse, cioè, considerano l’essere umano come una unità indivisibile di componenti somatiche, mentali e spirituali e ritengono che soltanto dallo stato di equilibrio tra questi aspetti strettamente legati tra di loro, e non dalla semplice assenza di sintomi fisici, che derivano la vera salute e il benessere dell’uomo. Sono utilizzate abitualmente da decine di migliaia di persone e, quando esercitate da operatori preparati e coscienziosi, hanno dimostrato notevoli capacità di incrementare il benessere e di migliorare la qualità di vita di quanti hanno deciso di sperimentarle. Si sono inoltre dimostrate in grado di produrre consistenti benefici anche sul piano dell’ottimizzazione delle risorse sociali, consentendo un risparmio nella spesa sanitaria”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.