Donazione organi, Casciari (Pd) interroga la giunta regionale: “Attuare il programma nazionale”

PERUGIA – La consigliera regionale Carla Casciari (PD) annuncia la presentazione di una interrogazione alla Giunta in merito alle “linee di indirizzo contenute nel Programma nazionale di donazione di organi, in particolare per quanto riguarda il potenziamento del processo di ‘procurement’ di organi”. Nello specifico, Casciari chiede all’Esecutivo “se intende, in quale modo e in che tempi, dare attuazione alle linee di indirizzo contenute nel Programma”.

“Poiché la segnalazione di potenziali donatori di organi rappresenta un obbligo di legge”, per Casciari sarebbe dunque “auspicabile, al fine di migliorare il processo di procurement di organi, dotare il coordinamento ospedaliero di un’equipe infermieristica, formata per il Transplant procurement management (TPM), funzionale ad alleggerire il carico di lavoro dei medici segnalatori e favorire le pratiche per il prelievo degli organi potenzialmente trapiantabili”.

Nell’introduzione del suo atto ispettivo, la consigliera di maggioranza spiega che “il trapianto è un intervento considerato straordinario, di forte impatto mediatico ma, nei fatti, si tratta di un trattamento insostituibile, garantito come Lea (Livelli essenziali di assistenza) ed efficace. Soprattutto è un salva-vita per il paziente affetto da insufficienza d’organo. Tra gli obiettivi dichiarati nell’ultimo Programma nazionale donazione organi 2018-2020 – ricorda – oltre quello basilare di incrementare il livello di donazione in tutte le regioni per raggiungere risultati accettabili a livello nazionale ed europeo, c’è quello specifico di individuare azioni mirate ad una migliore gestione degli aspetti organizzativi e delle competenze sanitarie finalizzate all’efficienza e alla qualità del processo di donazione e trapianto di organi”.

“L’organizzazione della rete per i trapianti di organi è articolata in livelli precisa – continua Casciari -, a partire da quello nazionale con il Centro nazionale trapianti e i relativi Centri regionali la cui operatività è garantita dalle Regioni che assicurano strumenti operativi e organizzativi adeguati per lo svolgimento delle funzioni di pianificazione, monitoraggio, qualità-sicurezza-accreditamento, verifica e valutazione, formazione, rapporti istituzionali. Viene anche garantito il coordinamento h24 delle strutture coinvolte nell’intero processo del trapianto, la gestione del rischio clinico in tempo reale, l’amministrazione del Centro informativo regionale trapianti”.

“La fase più delicata nel percorso che porta ad effettuare un trapianto – scrive Casciari – è il cosiddetto processo di ‘procurement di organi’ per i quali, anche nel Programma nazionale donazione organi, sono auspicati nuovi modelli operativi che mirino all’aumento della funzionalità, qualità, sicurezza e sostenibilità del processo di donazione di organi e tessuti”.

Casciari non manca di evidenziare che “l’identificazione e la segnalazione di potenziali donatori di organi, di cui si stata accertata la morte con criteri neurologici o cardiaci, è un punto critico del processo e il punto di partenza per le fasi che possono portare, anche in breve tempo, all’effettivo trapianto di organo ad un paziente bisognoso. A questo obiettivo concorrono il personale dell’area critica (Pronto soccorso, rianimazione/terapia intensiva, stroke unite, sale operatorie), i medici esperti referenti e l’equipe per il coordinamento locale ospedaliero per il procurement”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.