Doppie tasse sui redditi degli emigrati in Lussemburgo, Smacchi (Pd): “Intervenga la Regione”

PERUGIA – “La convenzione tra l’Italia e il Lussemburgo sancita nel 1981 vieta le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio con il fine da un lato di prevenire le evasioni fiscali e dall’altro rappresenta un importante strumento di politica internazionale tributaria volto ad evitare che uno stesso soggetto sia tassato due volte in due stati diversi. Dai controlli effettuati nel 2016 dalla Guardia di Finanza su incarico dell’ Agenzia delle Entrate di Perugia su i redditi non dichiarati nel modello, sono scattate delle pesanti sanzioni, pari al 120% dell’imposta, a carico di questi soggetti che sono in particolare persone del comprensorio dell’alto Chiascio che negli anni 60 emigrarono in Lussemburgo”. Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) che aggiunge: Premesso che”- prosegue Smacchi” occorre chiarezza sulla esigibilità delle somme richieste alla luce dei diversi pareri discordanti che si sono susseguiti negli anni da parte dell’ Inps, delle Commissioni Tributarie e delle Direzioni Regionali e che non chiariscono quindi la certezza o meno della norma;  parliamo di somme da restituire che si aggirano intorno a 25/30.000 euro, cifre importanti che stanno costringendo i pensionati a ricorrere a prestiti ad hoc per riuscire a pagare”.

“Tutto ciò deve essere chiarito” dichiara Smacchi-“non si può scaricare su persone che hanno lavorato per una vita le incertezze interpretative di uffici dello Stato” .

“A questo proposito”- conclude-”questa mattina ho presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per conoscere quali azioni intende intraprendere per risolvere questa problematica al fine di ottenere la non applicazione delle sanzioni tributarie almeno in presenza di obiettiva incertezza della norma”.

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