Ex Merloni – Jp, pressing anche dal versante marchigiano

NOCERA UMBRA – Continuano a restare allarmati i sindacati sulla vicenda Ex Merloni – Jp Industries. L’ultimo appello dei rappresentanti dei lavoratori alle istituzioni arriva dal fronte marchigiano, dove Fim, Fiom e Uilm hanno inviato una lettera al Mise per chiedere un incontro, senza avere risposte. “Vogliamo chiarezza sulla vicenda – sottolinea Fabrizio Bassotti, segretario provinciale della Fiom di Ancona – ma vediamo che ogni nostra sollecitazione non ottiene risposte. A fine anno scade la cassa integrazione per i dipendenti della Jp, ma il vero problema resta quello riguardante il contenzioso, tutto in atto, sulla cessione della Ardo all’azienda di Giovanni Porcarelli. Per questo stiamo pressando le istituzioni (il dicastero e le Regioni Umbria e Marche), affinché intervengano con decisione e facilitino il raggiungimento di un accordo tra gli istituti bancari creditori della ex Antonio Merloni, i commissari ministeriali che permisero la vendita della Ardo e lo stesso Porcarelli. Con la variazione della legge 181 e la conseguente rimodulazione dell’accordo di programma si pongono le condizioni per sbloccare i fondi anche per la Jp Industries, ma è assolutamente necessario arrivare a una soluzione della controversia legale, altrimenti tutto quello che ruota attorno non conterà nulla”.

Intanto martedì 3 novembre la questione torna all’attenzione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria. All’ordine del giorno c’è la mozione presentata dal consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) che chiede “iniziative da parte della giunta regionale presso il ministero dello Sviluppo economico perché la vicenda venga concretamente considerata di oggettiva rilevanza nazionale, nonché ai fini della rimodulazione progettuale dell’accordo di programma a suo tempo stipulato tra il ministero medesimo e le Regioni Umbria e Marche”. Una delegazione di operai sarà ricevuta in consiglio regionale, “un incontro – scrivono i sindacati umbri in una nota – che servirà a ricercare soluzioni concrete per una delle vertenze simbolo della regione che vede coinvolti oltre mille lavoratori”.

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