La Filctem: “Gravi conseguenze in caso di uscita della Vus dalla gestione del gas naturale”

La Filctem Cgil di Perugia ha riunito i lavoratori in assemblea per fare il punto della situazione sulla situazione in Vus, in prossimità dell’avvicinarsi della gara per la gestione del gas naturale del giugno 2015.

Per il sindacato: “siamo purtroppo ancora ad un punto di stallo, in cui né il management aziendale, né la proprietà, i 22 Comuni della zona, si sono ad oggi assunti la responsabilità di dare risposte alle domande avanzate dal sindacato e dai lavoratori”.

“È inaccettabile – afferma Andrea Calzoni, segretario generale della Filctem Cgil provinciale – che si lasci scorrere il tempo senza preoccuparsi per le conseguenze che l’uscita di Vus dalla scena del gas provocherebbe, non solo per i lavoratori interessati, ma per tutta la platea dei 400 dipendenti della società, senza parlare delle ripercussioni sull’intero territorio”.

L’ipotesi di costituire un newco con un partner del settore appare ad oggi alquanto remota per i tempi, anche tecnici, che necessiterebbero.

Inoltre, sempre secondo il sindacato, il mancato conferimento degli asset comunali a Vus preclude, da una parte l’ipotesi di una possibile continuità di gestione, e, dall’altra comporta una mancata responsabilità per coloro che in rappresentanza dei comuni dovranno materialmente formalizzare il conferimento.

In particolar modo per il comune di Foligno, che si troverebbe a gestire la gara come stazione appaltante e come candidato primario, attraverso la newco, alla gestione.

“Non possiamo permettere che si arrivi alla scadenza di tale termine senza conoscere un vero piano aziendale che ponga al centro dell’attenzione la salvaguardia dei lavoratori e della loro condizione di lavoro – afferma ancora Calzoni – Nei giorni scorsi abbiamo inviato una richiesta d’incontro alla Regione e ai Comuni interessati e ad oggi siamo in attesa di una convocazione a riguardo”.

Nel permanere di questo scenario d’incertezza e della conseguente uscita di Vus, e quindi della parte pubblica, dalla prossima gara, i lavoratori hanno rifiutato con fermezza l’ipotesi di un trasferimento ad una eventuale nuova azienda, in ragione dell’ambivalenza di mansioni che preclude l’individuazione di competenze specifiche su un settore piuttosto che sull’altro.

 

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