Fondo Monteluce, i M5S scrivono alla Corte dei Conti: “La Regione gioca a Monopoli”

PERUGIA – “Buchi milionari nel Fondo Monteluce”. E’ quello che denuncia Maria Grazia Carbonari, consigliere regionale M5S a Palazzo Cesaroni, da sempre attenta sulle questioni contabili. “In questi anni ci siamo ampiamente occupati del disastro finanziario del Fondo Monteluce: un Fondo immobiliare “privato” gestito da banche (che hanno percepito lautissime commissioni per anni), ma la cui perdita di valore di oltre il 95% si è tradotta in una minusvalenza milionaria per la  Regione Umbria e l’Università degli Studi di Perugia (proprietarie della maggior parte delle quote). Monteluce è ancora oggi un grande cantiere fermo (a causa della mancanza di fondi), gli immobili completati sono in gran parte vuoti e già fatiscenti (con infiltrazioni d’acqua, luci non funzionanti, ecc.) e rimane inoltre un enorme debito verso le banche creditrici, che avrebbero portato al default del Fondo, se queste non avessero accettato una ristrutturazione delle scadenze, in cambio dell’impegno della Regione di acquistare indirettamente gli stessi immobili (di fatto già suoi!), attraverso ASL, ATER e altri progetti”.
“A tutto questo – prosegue la Carbonari – si è aggiunta la beffa delle passerelle della Presidente Marini e dei vari sindaci di Perugia che si sono succeduti, che hanno spacciato questo disastro come un “coraggioso investimento”, mentre i residenti di Monteluce sono lasciati soli. Dal punto di vista finanziario, in questi anni, mentre l’Università degli Studi di Perugia iscriveva giustamente a bilancio tali enormi perdite potenziali di valore delle quote, la Regione Umbria sembrava invece non averlo fatto, forse proprio per non dover sollevare questa spinosa tragedia (nata dalla megalomania della Giunta Lorenzetti), sulla quale invece bisognerebbe a fondo indagare.  Dopo mie numerose domande agli uffici competenti e soltanto vaghe rassicurazioni, a gennaio ho deciso di segnalare la vicenda alla Sezione dell’Umbria della Corte dei Conti, chiedendo di verificare se tale accantonamento fosse stato realmente effettuato e per quale importo. Come quasi tutte le decine di segnalazioni che ho inviato in questi due anni, anche questa è rimasta, dopo mesi, senza alcun riscontro”.

“Finalmente da quest’anno la Giunta ha istituito un apposito “Fondo accantonamento per passività potenziali derivanti dalla gestione di società partecipate” per 12 milioni di euro, che comprende anche altri “brillanti investimenti” della Regione come quelli in Umbria TPL e Mobilità. Riteniamo che l’importo sia insufficiente, considerando che le perdite subite dalla Regione Umbria sul Fondo ammonterebbero ad almeno 26 milioni di euro (secondo il nostro calcolo basato sulle stime di valore della stesso gestore del Fondo), ma almeno è stato creato tale accantonamento. Nella certezza che anche le autorità competenti, svolgano approfondite indagini, abbiamo però deciso di condividere anche con i cittadini le segnalazioni inviate alla Corte dei Conti dell’Umbria. Su questa fumosa vicenda continueremo ad indagare e tenervi aggiornati”.

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