Gioco d’azzardo, il Comune di Perugia aderisce al Manifesto dei Sindaci

PERUGIA – 88 miliardi di fatturato, pari al 5,5% del PIL nazionale: sono questi i dati economici più rilevanti che fanno del gioco d’azzardo la 4° industria italiana. Le entrate erariali derivanti dal gioco sono state, nel 2015, 8,7 miliardi, mentre per le famiglie italiane esso rappresenta il 12% della spesa. Tra slot, scommesse, lotterie e “gratta e vinci” si spendono circa 1400 euro a testa (neonati compresi), denaro sottratto all’economia reale. Il gioco d’azzardo rappresenta il 15% del mercato europeo e il 4,4% del mercato mondiale. Si stima, noltre, che in Italia siano 15 milioni i giocatori abituali (pari al 25% della popolazione), di cui oltre 2 milioni a rischio patologico e circa 800.000 i giocatori già patologici, per curare i quali si spendono 5/6 miliardi l’anno. In Italia sono 155mila i punti gioco, con circa 540mila apparecchi di gioco. Se questi sono alcuni dei numeri del gioco d’azzardo lecito, ad essi si devono aggiungere anche quelli del gioco d’azzardo illegale, che è cresciuto di pari passo, arrivando ad incassare, nel nostro paese, circa 23 miliardi di euro.

Ieri mattina, in occasione anche dell’incontro Gioco Territorio, un equilibrio possibile tra business e salute pubblica, si è tenuta la conferenza stampa che ha ufficializzato l’adesione del Comune di Perugia al Manifesto dei Sindaci, che la Scuola delle buone pratiche aveva lanciato già nel 2013 con l’obiettivo di regolamentare la situazione a livello nazionale. Il Manifesto vede oggi l’adesione di circa 700 comuni (in Umbria, oltre a Perugia che ha aderito già dallo scorso mese di Giugno, grazie ad un ordine del giorno del capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Mignini, hanno sottoscritto il manifesto anche i comuni di Trevi, Sigillo, Citerna e Gualdo Tadino).

“Il fenomeno del gioco d’azzardo sta assumendo dimensioni significative –ha detto l’assessore alle Politiche sociali Edi Cicchi, in conferenza stampa- anche dal punto di vista patologico, con ripercussioni preoccupanti nell’ambito socio-sanitario. Solo nella nostra regione, nel 2015, si sono registrati 357 casi di dipendenza da gioco d’azzardo, con un incremento dell’89%. L’adesione al Manifesto dei Sindaci serve proprio a promuovere azioni a favore della tutela della salute dei cittadini, che è compito degli enti locali”. Per l’assessore sono fondamentali attività di sensibilizzazione e di conoscenza del fenomeno e dei rischi già nelle scuole, in considerazione anche del fatto che sempre più sono coinvolte le fasce giovanili, caratterizzate da marginalità e povertà di relazioni e facilitate dallo sviluppo di nuove forme di gioco d’azzardo on line. “E’ fondamentale –ha concluso l’assessore Cicchi- che si faccia rete tra i diversi soggetti interessati ed è per questo che stiamo lavorando a stretto contatto con l’Assessorato al Commercio, per il coinvolgimento anche degli esercenti”.

Il gioco d’azzardo, del resto, sottrae ore al lavoro, alla vita affettiva, al tempo libero e produce sofferenza. Altera i presupposti morali e sociali e mette a rischio non solo il giocatore, ma anche la sua famiglia e l’intera comunità. Spesso, intorno ai luoghi del gioco d’azzardo si organizza la microcriminalità dei furti, degli scippi e dell’usura, ma anche la criminalità organizzata, oltre a favorire l’abuso di alcol, spesso associato all’azzardopatia. “Come Comune –ha spiegato l’assessore al Commercio Cristiana Casaioli, anche lei intervenuta in conferenza questa mattina- abbiamo un regolamento del 2005 che, per certi versi è stato precursore anche della Legge regionale del 2014, prevedendo già, per esempio, la distanza minima dei luoghi in cui si effettua gioco d’azzardo dai luoghi sensibili o il contingentamento degli impianti installati”. Altre misure sono stati poi introdotte dalla Legge adottata nel 2014 dalla Regione dell’Umbria, come il marchio No Slot e gli incentivi fiscali per quegli esercizi che scelgono di non avere impianti da gioco all’interno (o il relativo disincentivo per quelli che li mantengono), l’attivazione di un Numero Verde apposito per coloro che si rendono consapevoli di essere malati di gioco e vogliono aiuto, il riconoscimento di un ruolo significativo da parte delle associazioni. “Siamo in attesa di ulteriori specifiche sia dalla Regione, che deve rendere attuata questa legge prima possibile, che dal Ministero per poter capire come modificare il nostro regolamento comunale al fine di renderlo ancora più adeguato ai tempi e alle esigenze. Con l’adesione al Manifesto –ha sottolineato l’assessore Casaioli- intendiamo rafforzare un percorso di scambio conoscenza che ci aiuti a contrastare il fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo”.

In conferenza è intervenuto anche lo stesso consigliere Mignini, promotore dell’adesione, che ha sottolineato come “noi adulti dobbiamo avere maggiore coerenza e responsabilità, dobbiamo avere un rapporto educativo con i giovani più attento. Proprio dai dati allarmanti del numero dei soggetti colpiti da ludopatia negli ultimi anni, soprattutto giovani e anziani, è nata la volontà di presentare in consiglio un odg volto a sollecitare l’ente nel contrasto al fenomeno.” Mignini ha, quindi, invitato ad un’attuazione della legge regionale in tempi rapidi e a controlli e verifiche più serrate e ad un riconoscimento effettivo dell’impatto sociale della ludopatia.

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