Gubbio, maxidonazione di libri per la Biblioteca Sperelliana dai Conad, Coope ed Emi

GUBBIO – Riconfermano l’impegno di donazione di libri alla Biblioteca Sperelliana anche per il 2019, i supermercati Conad Superstore, Coop, Emi, come hanno dichiarato in conferenza stampa presentando il progetto che li vede coinvolti dal 2018. La vice sindaco Rita Cecchetti ha epresso plauso per tale segno di collaborazione: «E’ nella volontà e nelle azioni dell’amministrazione costruire una comunità aperta e condivisa negli scopi e finalità, a beneficio della collettività. Abbiamo puntato da subito a costruire una rete di relazioni pubblico-private, che sta dando frutti positivi in vari settori. Come assessorato al sociale, ci siamo impegnati in vari progetti a favore della lettura, a partire dalla più tenera età, tra cui ‘In Vitro’, per promuovere il libro come strumento di arricchimento e socializzazione, e dunque apprezziamo molto questo intervento di sostegno al fondo acquisti della Bibliioteca ». I rappresentanti dei supermercati , rispettivamente Massimo Urbani di Pac 2000 Conad, Sergio Tardetti presidente dalla locale sezione soci Coop e Claudio Martinelli responsabile marketing EMI, hanno espresso a loro volta la piena collaborazione e hanno sottolineato come si è ‘concorrenti nel commercio ma uniti nel sociale’ e la Biblioteca Comunale rappresenta una ‘piazza del sapere’ a beneficio della collettività. E’ proprio dello spirito della Biblioteca il concetto di donazione, a partire dal lascito del Vescovo Sperelli a metà del ‘600 e via via arricchito da successive devoluzioni, fino a raggiungere la dotazione di circa 50.000 tra volumi e altri strumenti del sapere. Dalla riapertura nel novembre 2010 presso il Complesso monumentale di San Pietro, la Biblioteca si è caratterizzata non solo come luogo di studio e di approfondimento, ma anche come spazio di incontro, di dibattito e partecipazione. La minore disponibilità, in generale, di risorse economiche ha portato ad una riduzione dei finanziamenti pubblici alle biblioteche spingendo le stesse da una parte a cercare altre forme di sostegno e, dall’altra, a stimolare e incentivare il ‘lavoro in rete’.

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