Gubbio, Stirati in difesa: “Non siamo una Suburra”, ma il nome per il rimpasto non c’è

GUBBIO – Il sindaco Filippo Stirati non ha tirato fuori dal cilindro alcun nome da innestare nel suo esecutivo, dopo l’uscita di Lorenzo Rughi. Nella conferenza stampa di oggi ha provato a cimentarsi nell’operazione di rigettare la palla nel campo delle opposizioni, difendendo il suo operato e negando qualsiasi tipo di crisi politica o istituzionale, scandendo anche che Gubbio non è una Suburra.

L’apertura della conferenza Stirati la dedica alle vittime degli attentati di Parigi, ma il passaggio ai fatti di Gubbio è stato rapido. “La dignità con cui hanno reagito i parigini è un atto di grande responsabilità. Credo che questo sia un esempio per tutti, anche per la nostra comunità che invece ormai da troppo tempo sembra aver perso il rispetto formale e sostanziale. Svilire, screditare, agitare lo spauracchio giustizialista – ha spiegato Stirati – sembra essere la tentazione diffusa dimenticando che esistono principi, regole, strumenti per il confronto politico, che vanno rispettati. E prima di tutto va rispettato il voto con il quale il sottoscritto è stato eletto, un consenso amplissimo mai ricevuto nella storia democratica della città, che certo va guadagnato giorno dopo giorno ma con numeri che non lasciano dubbi sull’autorevolezza del mandato conseguito dai cittadini”.

Stirati ha ribadito quindi che la sua maggioranza ha restituito “credibilità, prestigio e dignità ad un Comune umiliato e disonorato per le ben note vicende che hanno segnato in maniera negativa la storia di Gubbio negli ultimi anni”. Ha invocato poi il “recupero di una capacità di confronto, perché la città non può essere avvolta perennemente da un clima di sospetto, percepita come una ‘suburra’, minacciando continue forme di rappresaglia, intimidatorie e strumentali. L’arte di governo è cosa complicata e non esistono bacchette magiche. Fare l’elenco dei problemi è semplice ma occorre stabilire priorità e le migliori soluzioni possibili. Chi non è d’accordo o trova difformità nei percorsi stabiliti per legge, ha gli strumenti per far valere le proprie ragioni, ma in maniera trasparente”.

Sulle dimissioni di Rughi, Stirati ha tenuto a scansare tutte le eventuali nubi: “nessuna crisi politica è all’orizzonte. La maggioranza è compatta e concorde” e procede alla realizzazione degli obiettivi prefissati. Nessun nome sul dopo Rughi, ma solo la promessa che “presto comunicherò la soluzione adottata per il nuovo incarico”.

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