Gubbio, strada della Contessa, l’assessore: “L’Umbria ha fatto la sua parte”

“La Regione Umbria ha messo da tempo a disposizione le risorse necessarie per gli interventi di ripristino nel tratto umbro della strada regionale 452 della Contessa franato nel novembre 2013. Abbiamo pertanto sollecitato la Provincia di Perugia, cui è affidata la gestione, affinché si acceleri l’iter dell’appalto dei lavori e abbiamo contattato l’assessore alle Infrastrutture della Regione Marche per la parte di sua competenza”.

È quanto afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture, Silvano Rometti, sottolineando che “dalla Regione Umbria non sono venute promesse, né è vero che non si è mosso un dito per il superamento del gap infrastrutturale del territorio eugubino: sulla Contessa si è provveduto con azioni concrete sia nell’emergenza sia successivamente al fine di ripristinare la regolare circolazione sull’intero percorso”.

“Non solo sono stati considerati prioritari i finanziamenti per la strada 452, destinandovi le risorse disponibili – prosegue l’assessore – ma proprio perché riteniamo questa arteria fondamentale per i collegamenti da e verso l’Adriatico ci stiamo battendo per la sua riclassificazione in modo che, tornando ad essere di interesse nazionale, possa usufruire delle risorse statali per interventi di manutenzione e adeguamento risolutivi”.

“Dopo i disagi segnalati in occasione delle festività pasquali, in particolare dovuti all’impianto semaforico tra Cantiano e Cagli, in territorio marchigiano – dice Rometti – siamo tornati ad attivarci con la Regione Marche. Oltre alle criticità dovute ai dissesti, che auspichiamo siano al più presto superate, il problema più rilevante è ora quello della diversa classificazione della strada nelle due regioni, di interesse regionale in Umbria e provinciale nelle Marche”.

“La Regione – conclude Rometti – continuerà a impegnarsi perché l’intero tracciato della Contessa torni di competenza nazionale, una richiesta che abbiamo già sottoposto al Ministero delle Infrastrutture e su cui torneremo a insistere”.

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