Il patron di Umbria Jazz chiede un maxi-teatro proponendo il Turreno

PERUGIA – Il padre fondatore di Umbria Jazz chiede un maxi teatro da 1200 posti. La risposta pronta del sindaco: «Ci stiamo lavorando». L’occasione per un confronto diretto tra Romizi e Pagnotta è stata la conferenza stampa di chiusura del Festival in cui si è fatto il punto su questa edizione appena passata. I numeri quest’anno hanno evidenziato un calo di presenze e di fatturato. Gli spettatori sono stati 10.000 in meno rispetto al 2016, quindi minori incassi, «ma anche meno spese», fa notare Pagnotta che però ritiene che almeno gli albergatori possano essere soddisfatti.  Le cause di questa riduzione dei numeri con ogni probabilità va attribuita sia alla coda lunga del terremoto che anche a un cartellone privo di concerti rock/pop, oltre alle nuove norme sulla sicurezza. E anche sulle location, aggiunge Pagnotta, che invoca spazi più ampi. “Ci vorrebbero 1.200 posti, non i 750 proposti dall’amministrazione Romizi. “E poi per certi concerti – chiosa Pagnotta – l’ideale resta il Pavone ma come sa bene chi ci ha lavorato lo scorso anno, è in condizioni pietose. Semmai ci vorrebbe il Turreno”. Certo, non sono i 500 posti di San Francesco al Prato (peraltro se ne riparlerà verso febbraio 2018) a mancare a UJ. Il sindaco replica affermando che «per quanto riguarda il Turreno, in accordo con la Regione, cercheremo di puntare al massimo della capienza. Intanto stiamo per appaltare i lavori per la sistemazione del tetto del Pavone. E comunque di spazi culturali Perugia ne ha parecchi». «Noi però – insiste Pagnotta – faremo i concerti della stagione del Jazz Club qui in questa sala del Brufani da 150 posti. Meglio pochi ma buoni come dice sempre Arbore». Per quanto riguarda le altri sedi dove tenere concerti Pagnotta sottolinea che per quanto riguarda l’Università per Stranieri, dopo l’esperienza della band cinese,  «Faremo qualcosa anche lì – risponde -, ma certo, l’acustica è quello che è». Altra cosa riguarda l’ Arena Santa Giuliana rimasta piuttosto vuota in questa edizione. “È Piccola per i mega concerti rock (tipo U2 o Rolling Stones) – si giustifica Pagnotta –  ed è troppo grande per quelli jazz, sia pure con protagonisti come Enrico Rava o Fabrizio Bosso che viaggiano sui 1.500 spettatori”. Insomma la Fondazione Uj dovrà cominciare a lavorare per l’anno prossimo per far fronte a queste questioni, in attesa che arrivino dal Mibact per l’edizione del 2018 un milione di euro. Così si spera.

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