Jp Industries, Recchioni (Fiom): “La vicenda è diventata ridicola”
NOCERA UMBRA – “L’estate è finita e per i lavoratori della j.p. industries non è stata di certo facile e questo ormai accade da diversi anni ma di certo non ci si abitua”. Parole del sindacalista Fiom Luciano Recchioni, che lavora per far rimanere alta l’attenzione sulla situazione della Jp Industries. “In questi anni difficili, che vedono coinvolti migliaia di lavoratori, dopo bandi internazionali, annunci, piani industriali, accordi di programma, riqualificazione ed altro ancora, come il classico gioco dell’oca si parte dal via ed in automatico dopo pochi lanci dei dadi, si cade nella casella che ti fa ritornare al via”.
“Questo gioco fino ad ora – dice Recchioni – anche se a torto collo ha visto la conpartecipazione dei lavoratori ex A. MERLONI e J.P. INDUSTRIES, ora non è più possibile. Siamo infatti giunti al punto di non ritorno, se il gioco dell’oca fino ad ora era accettato, oggi, sul tavolo ci sono scadenze degli ammortizzatori sociali, ( mobilità -12 ottobre 2016 per gli ex MERLONI) e l’annuncio, anche se al momento sospeso da parte della proprietà di messa in mobilità di 400 operai della J.P industries, pertanto le cose dette e gli impegni presi, o vengono messi in atto o il tornare al punto di partenza significherebbe che gli sforzi fatti e i soldi spesi sono stati gettati alle ortiche. Si sta quindi giocando una patita difficilissima e probabilmente tempo per le rivincite non ci saranno, come componente della segreteria fiom- cgil non vedo alcuna soluzione per i lavoratori ex MERLONI. I 28 milioni messi a disposizione da governo e regione nell’ambito della riqualificazione dell’area ex A. MERLONI non garantiscono minimamente l’occupazione degli ex lavoratori, ne tanto meno una forte ricaduta industriale sul territorio dove è sito lo stabilimento, almeno in UMBRIA. La vicenda j.p industries che ogni giorno che passa diventa sempre più ridicola, sta infatti ritornando al 2011, dove la proprietà presentarono la loro offerta ai commissari attraverso i bandi internazionali, chiedendo uno stabilimento a FABRIANO e 200 operai”,
“Basta quindi con l’indovinello del chi è nato prima l’uovo o la gallina, non si può continuare con il balletto tra il prestito bancario e il piano industriale della j.p. industries. Si sapeva fin dall’inizio che il nodo da sciogliere era questo e dopo oltre 4 anni e mezzo siamo ancora daccapo e come detto all’inizio le scadenze sono dietro l’angolo.Siamo in attesa dell’incontro annunciato dal vice ministro allo sviluppo economico che si doveva tenere ad agosto ma capisco, le ferie sono un diritto ma è ora che questa data venga divulgata e visti i tempi, necessità che ogni soggetto interessato si prenda le proprie responsabilità. Pertanto, a questo incontro personalmente ritengo che il vice ministro convochi oltre alle banche anche regioni sindacati e proprietà, se qualcuno sta giocando sporco è giunto il momento di scoprire le carte, si giunga alla verità dei fatti e sopratutto alla ripresa del lavoro per migliaia di operai e non solo”.