Legge elettorale, appello delle Democratiche alla doppia preferenza di genere

Le Democratiche dell’Umbria rivolgono un appello per l’introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale regionale.

“Un partito e una classe dirigente che vogliano consolidare la propria credibilità e il proprio consenso – scrivono in una nota – devono sapersi dimostrare all’altezza della sfida che attende l’Umbria nei prossimi anni, facendosi in primo luogo portatori di una visione di sviluppo dell’Umbria innovativa, unitaria, regionalista e non campanilista senza alchimie e uscendo dall’autoreferenzialità”.

“Un passaggio importante del percorso che ci vedrà impegnati in vista delle regionali del marzo prossimo riguarda senza dubbio l’elaborazione della nuova legge elettorale regionale quale strumento di garanzia di governabilità, efficienza amministrativa e democrazia e soprattutto di democrazia paritaria per una reale rappresentanza di tutta la società umbra – scrivono – Per questo come Democratiche dell’Umbria in questi mesi abbiamo stimolato il Pd Umbria perché si facesse interprete dell’esigenza di introdurre strumenti a sostegno di una democrazia davvero e finalmente paritaria, in primo luogo attraverso l’inserimento della preferenza di genere nel sistema elettorale regionale. E proprio grazie alla doppia preferenza, introdotta nelle elezioni comunali (per i Comuni con popolazione sopra i 15mila abitanti) dalla Legge 215 del 2012, alle amministrative del 25 maggio scorso la rappresentanza femminile in Umbria è aumentata circa il 10% (dal 22.35% del 2009 al 31,22% del 2014)”.

Le Democratiche osservano che “garantire la democrazia paritaria nel governo della cosa pubblica è il segno di una reale capacità di rinnovamento della classe politica, da sempre uno dei valori fondativi del Partito Democratico, soprattutto in considerazione del fatto che l’Italia è tra i Paesi più arretrati al mondo quanto a rappresentanza di genere collocandosi al penultimo posto in Europa e all’80esimo posto nella classifica mondiale sul gap di genere. Siamo convinte che per ridare nuova legittimazione alle Istituzioni sia necessario riconoscere a tutti i cittadini – in maniera eguale – il diritto fondamentale alla partecipazione, alla rappresentanza e alla decisione”.

Le Democratiche del Pd insistono sul concetto di democrazia paritaria, “un concetto chiave – dicono – per affrontare la crisi democratica, perché un sistema politico in cui metà della popolazione – il genere femminile – viene ancora tenuto ai margini non può dirsi compiutamente democratico”.

Le Democratiche chiedono “allora, ai consiglieri regionali del Partito Democratico, del centrosinistra dell’Umbria e di tutti gli schieramenti politici presenti in Consiglio regionale, di farsi portatori di una visione innovativa della democrazia, che guardi alla parità formale e alle pari opportunità non come “concessione” ma come attuazione del principio di uguaglianza sostanziale, come valore fondamentale per allargare l’accesso alle istituzioni e arricchire la partecipazione, sostenendo con forza l’introduzione nella legge elettorale regionale, in discussione in queste settimane, la doppia preferenza di genere”.

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