Legge terremoto, il M5S: “La miglioreremo in Aula”

PERUGIA  – “Nonostante siano ancora aperte centinaia di pratiche post-sisma 1997, la Regione Umbria ci riprova, legiferando sul terremoto del 2016: l’esito sembra però assai discutibile. Speriamo di poter intervenire con dei correttivi in Aula”. Così il
capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati a margine dell’approvazione di oggi, in Seconda Commissione, del Disegno di legge della Giunta regionale sulla Ricostruzione post sisma 2016 ( https://goo.gl/i5pDoZ ).

“Anziché semplificare – commenta il capogruppo pentastellato -, si rischia infatti di complicare ulteriormente un tema già molto problematico: non siamo noi a dirlo, ma l’evidenza dei fatti, con la ricostruzione che non parte, mentre i rappresentanti delle professioni, degli Ordini, delle imprese, hanno ribadito le proprie critiche, contestando ampi brani della legge. Del resto – aggiunge -, già oggi, tra inutili ridondanze e
ipertecnicismi, spesso si sovrappongono e si contraddicono svariati decreti nazionali, le leggi regionali, ma anche centinaia di ordinanze dei Commissari alla Pro Civ e alla ricostruzione, senza dimenticare le autonome decisioni di Soprintendenze, Enti Parco e Autorità varie, con innumerevoli soggetti in campo e vagonate di normative che stanno facendo impazzire i protagonisti della ricostruzione. Anzitutto architetti, ingegneri, geometri e geologi, nei fatti inascoltati e fortemente ostacolati da questa elefantiasi burocratica che genera solo una paralisi generale”.

“Il Centro Italia, l’Appennino, il suo patrimonio edilizio, il suo antico e profondo valore umano, culturale e sociale – aggiunge Liberati -, meritano un’attenzione diversa: soltanto un intervento legislativo organico nazionale potrà offrire certezza del diritto dopo simili catastrofi, restituendo maggiore tranquillità ai residenti, dando sicurezza a tecnici, costruttori, operatori, così determinando risorse e tempi certi”.

“È fondamentale, dunque, rimettere al centro le persone, le famiglie, le imprese, espungendo finalmente le banche almeno dalla ricostruzione. Banche – conclude – cui i Governi passati hanno irresponsabilmente assegnato un potere assoluto pure su questo tema, con risultati sotto gli occhi di tutti”.

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