Magione, raccolta e smaltimento dei rifiuti, la Tsa ha presentato le novità a Echogreen

MAGIONE – La TSA ha partecipato a Echogreen, il festival dedicato ai temi dello sviluppo ecosostenibile, dell’energia verde e della green economy e rivolta ad una riqualificazione innovativa del Trasimeno e del suo territorio che si è tenuto a Magione dal 19 al 21 settembre. Durante il workshop dal titolo “I prodotti e servizi che vogliamo” TSA ha presentato gli aspetti del progetto Life+EMaRES: la Ricimobile già attiva e dedicata alla raccolta dei RAEE (piccoli elettrodomestici), olio alimentare usato e pile; la tracciabilità della carta e della plastica con codici a barre, progetto sperimentale attivo da settembre (per ora) presso il Comune di Panicale; gli scenari futuri per ottimizzare il ciclo di gestione dei rifiuti, grazie anche all’utilizzo dell’impianto Bioreattore di Borgo Giglione.

L’ing. Luciano Sisani, direttore generale di TSA, ha parlato dell’impegno dell’azienda per l’innovazione nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti. “Nella gestione dei rifiuti siamo rapidamente passati da un approccio lineare e tradizionale (dalla produzione alla discarica) ad un approccio circolare, più virtuoso, definito alla perfezione con il progetto “EMaRES”, con il quale il rifiuto è considerato una miniera di materie prime. L’industria ora non si approvvigiona solo dall’ambiente ma anche dal recupero di materie prime contenute nei rifiuti. Noi ora vogliamo andare oltre e stiamo sperimentando iniziative per trarre risorse dai rifiuti residui non ancora separati dal consumatore”.

TSA sta introducendo, in accordo con i comuni serviti, il principio che “chi inquina paga”, grazie al bidone grigio del rifiuto residuo che attraverso sistemi di lettura ottica permette di computare il numero di svuotamenti e quindi di imputare una esatta tariffa all’utente, riassunta dallo slogan: “Meno produci, più risparmi”. “Altro aspetto fondamentale – ha sottolineato Luciano Sisani – è la qualità della raccolta, che in pratica significa quanto del materiale separato e raccolto viene effettivamente recuperato dall’industria o trasformato in energia: mentre l’Unione Europea ha fissato per il 2020 il 50%, noi al Trasimeno siamo attualmente già al 53%”. Con la frazione umida TSA sta promuovendo la realizzazione di un impianto di compostaggio al Trasimeno, con un’iniziativa imprenditoriale che può generare nuova occupazione. La raccolta differenziata ha già prodotto nel territorio circa 40 posti di lavoro negli ultimi 6 anni, i cui costi sono coperti dai risparmi di smaltimento e dagli introiti della vendita delle materie prime prodotte.

Il prof. Francesco Di Maria del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Perugia ha illustrato il progetto Life+EMaRES che serve ad implementare le pratiche innovative nella gestione e nel trattamento dei rifiuti, in particolare per ottimizzare il flusso dei rifiuti raccolti, passando dalla raccolta differenziata a quella selezionata alla fonte evitando la presenza di materiali estranei. Lo scopo in sintesi è quello di incrementare la quantità di materia prima estraibile dai rifiuti, di intercettare i flussi di rifiuti strategici e migliorare la sostenibilità ambientale attraverso azioni pilota nel trattamento meccanico e nelle raccolte.

Il progetto vede la Commissione Europea come soggetto finanziatore e l’Università di Perugia (Dipartimento di Ingegneria) come attuatore e partner scientifico di Regione Umbria, Gesenu e TSA, tramite una collaborazione continuativa, lo studio scientifico e la definizione delle tecnologie che poi TSA trasferisce sul territorio. «Gli obiettivi “gerarchici” nella gestione dei rifiuti perseguiti dall’Unione Europea – ha spiegato Francesco Di Maria – sono il riuso, che significa riutilizzare il bene di consumo divenuto rifiuto per lo stesso scopo originale; il riciclo, utilizzare la materia presente nei beni di consumo divenuti rifiuti per produrre gli stessi beni di consumo (dalle bottiglie in PET, bottiglie in PET); il recupero, utilizzare la materia presente nei beni di consumo divenuti rifiuti per produrre altri beni di consumo e comunque per evitare il consumo di materia prima vergine (combustibili): a questo punto lo smaltimento, incenerimento e discarica, deve avvenire solo sul materiale per il quale non è possibile applicare le cosiddette “3R”».

Altro aspetto importante del progetto Life+EMaRES descritto dal prof. Di Maria è quello dei rifiuti “strategici”. L’olio alimentare, altamente inquinante per il Trasimeno e che peggiora il rendimento dei depuratori, può essere facilmente trasformato in un ottimo combustibile ecologico. Tra i rifiuti strategici i piccoli elettrodomestici rappresentano una preziosa fonte di metalli nobili (rame e alluminio), metalli preziosi (oro, argento e platino) e di materie prime rare come le terre rare: le terre rare contenute nei cellulari, nei tablet e nei computer, hanno costi elevati con incrementi di prezzo anche di 10 volte negli ultimi anni e non sono reperibili in Europa: assumono quindi un ruolo chiave nella nostra economia industriale.

 

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