Montecastello di Vibio, grande successo per il libro di Roberto Cerquaglia al teatro della Concordia

MONTECASTELLO DI VIBIO – In occasione dell’apertura dei corsi della locale sezione dell’Università delle Tre Età, si è svolta domenica 15 ottobre 2017 presso il teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio la presentazione del volume di Roberto Cerquaglia: “Viaggio nell’Umbria tra ‘800 e ‘900 – Silvio Rossi, la modernità di un sindaco lungimirante” (2F Editore).

Il testo, che si avvale di una introduzione di Giorgio Comez e di una prefazione di Maurizio Terzetti ed ha ottenuto il patrocinio della Provincia, del Comune di Monte Castello di Vibio, dell’Università delle Tre Età, della Società del Teatro della Concordia e della Pro Loco, fa parte della Collana “Controcanto”, una guida ad un vero e proprio percorso della memoria, attraverso storie, luoghi e personaggi montecastellesi e dell’Umbria tra ‘800 e ‘900, curata dal giornalista Marco Sappino che ha anche coordinato l’intera serata.

Della figura del maestro elementare nella vicina Fratta Todina che guidò il Comune di Monte Castello di Vibio dal 1872 al 1905 e fu consigliere provinciale per circa quindici anni, è stato tracciato un ritratto suggestivo documentando con materiali d’archivio i traguardi ambiziosi della sua lunga amministrazione: dal ponte sul Tevere nei pressi di Montemolino, ai restauri delle mura castellane, dalla realizzazione della rete fognaria e stradale, dall’illuminazione pubblica, al servizio postale e sanitario.

Dopo il saluto del Presidente della Società del teatro, Edoardo Brenci, che ha ricordato il profondo legame di amicizia fra Silvio Rossi ed i pittori Cesare e Luigi Agretti, autori degli importanti affreschi all’interno del teatro stesso e della lunetta dell’abside della chiesa di Santa Illuminata, lo storico Giorgio Comez ha messo in luce la figura di Silvio Rossi. Un “sindaco d’altri tempi” apparso sulla scena politico-amministrativa nel 1872 nel pieno della difficile riforma amministrativa seguita all’Unità d’Italia in cui il paese di Monte Castello di Vibio si trovava in un serio stato di abbandono ma che, lungo i suoi lunghissimi trentatré anni di sindacatura, ne trasformò radicalmente la fisionomia talché, agli inizi del 1905, lo consegnò ai successori radicalmente modernizzato.

Fra i relatori è intervenuto anche Gustavo Cuccini, Presidente Nazionale dell’Università delle Tre Età, ha ricordato che fra i compiti statutari delle Unitre ci sia proprio lo studio e la riscoperta delle radici storiche dei luoghi al fine di far conoscere ad un pubblico sempre più ampio le vicende, gli uomini ed i passaggi storici che hanno contribuito a creare la società in cui viviamo.

Secondo il sindaco di Monte Castello di Vibio, Daniela Brugnossi, il libro restituisce l’immagine di un amministratore lungimirante dal punto di vista degli interventi volti alla modernizzazione del Comune, ma anche, e soprattutto, particolarmente attento alla cultura. La piccola bomboniera del teatro della Concordia è stato infatti affrescato grazie all’impegno di Rossi che ha fatto così giungere ai giorni nostri un bene culturale unico nel suo genere, capace di attraversare i secoli e di rappresentare oggi uno dei principali attrattori turistici regionali.

L’autore, Roberto Cerquaglia, ha ricordato, infine, che nella seconda metà dell’Ottocento la situazione a Monte Castello di Vibio era difficile, quasi disperata, poiché il paese mancava di quasi tutti i servizi essenziali degni di questo nome: servizi sanitari e sociali, farmacia, scuole, viabilità carrozzabile, fognature, servizio postale, illuminazione pubblica, ecc. Le casse comunali non beneficiavano di trasferimenti statali per cui i bilanci erano formati quasi esclusivamente con le tasse che pagavano i pochi possidenti locali. Ma grazie all’impegno di Silvio Rossi e dei suoi collaboratori, in un trentennio, pur tra molte difficoltà e perfino un inaspettato “scandalo” finanziario, il paese fu completamente trasformato ed avviato nell’epoca moderna.

 La serata è stata arricchita dalla presenza dell’attore Virginio Gazzolo che ha recitato sul palcoscenico del teatro alcuni testi estratti dal resoconto finale della propria attività scritto dal sindaco-maestro nel 1903. Ed inoltre, alla sua prima esibizione nel teatro della Concordia, la violoncellista Viola Mattioni ha eseguito brani di Giuseppe Maria Dall’Abaco e di Johann Sebastian Bach.

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